Storia e Dialoghi di Legacy of Kain - Defiance

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view post Posted on 4/2/2012, 09:06
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L'Eroe del Crepuscolo

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NOSGOTH, L'OLTRETOMBA

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Capitolo 1: Prologo
Viste le alternative, governare su un impero corrotto e decadente
o sfidare i fati per avere un'altra, migliore possibilità di sfidare il destino
che cosa deve fare un re...

Con questa frase di Kain, inizia questo nuovo capitolo.
Kain ricorda le macchinazioni da lui eseguite per cercare di cambiare la sorte di Nosgoth tramite il suo luogotenete Raziel.
la storia prosegue da dove era finita, Kain dopo aver salvato Raziel, scopre il tremendo destino che ha creato, così all'interno della
Fortezza Sarafan, è alla ricerca di Moebius, per chiedergli spiegazioni sulla scomparsa di Raziel.



Kain (pensando):
E così feci ritorno al santuario del mio nemico, la fortezza della fratellanza Sarafan, considerata inviolabile dagli uomini...
inviolabile dagli uomini

Kain elude le grate grazie al potere della nebbia e di soppiatto uccide uno dei Sarafan a guardia del santuario.

Kain (pensando):
Nel cuore dell'edificio mi attendeva la mia preda...
Moebius, il tessitore del tempo, l'eterno ingannatore che usava gli esseri viventi come pedine

Kain scorge due guardie Sarafan che pattugliano i corridoi della fortezza ed intanto parlano del loro bottino della giornata.
Kain resta nascosto per evitare di farsi notare.

Sarafan 1:
Alla fine abbiamo distrutto un intero covo di quei diavoli.

Sarafan 2:
Ma avevamo già perlustrato quella zona?

Sarafan 1:
Non abbastanza bene, ma non importa, abbiamo purificato col fuoco tutti i membri di quella genia, fino all'ultimo.
Che le loro anime riposino in pace.

Sarafan 2:
Lord Moebius sarà soddisfatto!

Kain passa allo scoperto ed inizia la ricerca di Moebius

Kain (pensando):
Era arrivato per Moebius il momento di rispondere ad alcune domande.
Per il suo stesso bene mi auguravo che fosse disposto a parlare.



Capitolo 2: La fortezza Sarafan
Kain si addentra nella fortezza in cerca della sua agognata preda, appesa ad un muro trova una prigioniera in catene, agonizzante e inpaurita, Kain si avvicina a lei con aria deliziata.



Prigioniera:
Ahh, aiutami, aiutami, oh ti prego, no!

Kain (pensando):
Ogni tanto bisogna sfamarsi, e gustare eventi incosnsueti come una festa preparata dai Sarafan!

Soddisfatto il suo bisogno di sangue, Kain prosegue le ricerche.
Per proseguire si fa breccia in un muro, dall'atra parte intanto una guardia Sarafan si chiede cosa sia questo trambusto, ma la sua curiosità dura poco

Sarafan:
Cos'era stato!

Kain infatti afferra il povero sventurato con la telecinesi e lo scaraventa su di uno spuntone.
Il suo cammino è ora bloccato da un corso d'acqua, così deve sfruttare delle sporgenze per proseguire.

Kain (pensando):
L'acqua è come acido per un vampiro, devo trovare un'altra strada.

Kain arriva in un piazzale dove una porta rivelava l'inconfodibile marchio del tessitore dl tempo, ma era bloccata da una barriera spirituale che ne impediva il passaggio.

Kain (pensando):
Il passaggio conduceva indubbiamente al tessitore del tempo, la mia preda era quasi catturata, ma la porta era bloccata da una barriera benedetta, mentre mi avvicinavo la mietitrice risuonava, forse il suo oscuro potere poteva dissipare le barriere benedette?

Kain prova a colpire con la mietitrice quella barriera, ma non ottiene risultato.

Kain (pensando):
La Mietitrice non era ancora abbastanza potente da distruggere quelle barriere, ma c'era qualcosa da fare qui.

Proseguendo lungo il suo cammino Kain arriva in una stanza, appena varcata la porta il cancello si chiude con una grata, impedendo la via di ritorno.

Kain (pensando):
Chiusa a chiave, questi patetici umani amano davvero le porte.

All'interno della stanza Kain trova un antico manufatto che ricorda il simbolo riportato nella barriera benedetta.
Mentre si avvicina, una guardia Sarafan lo scorge e da l'allarme.

Sarafan:
Vampiro!

Kain si libera facilmente di quei patetici umani, dopo di che prende con se il manufatto.

Kain (pensando):
Quell'emblema era inconfondibilmente di origine vampiresca, pensato per aumentare il potere della Mietitrice.
Ma era una coincidenza troppo ovvia; Moebius voleva chiaramente che lo trovassi.

Intanto arrivano altre guardie Sarafan


Sarafan 1:
Date l'allarme!!

Sarafan 2:
Vampiro!!

Sarafan 3:
Non lasciatelo fuggire!!

Sarafan 4:
Circondatelo!!

Sarafan 1:
Arrenditi demonio, e ti garantiremo una morte indolore!

Kain:
Vorrei promettervi la stessa cosa, ma sarebbe una menzogna.

Kain uccide i Sarafan, dopo di che si dirige verso un'altra porta anch'essa bloccata da una barriera benedetta.

Kain (pensando):
Quella barriera aveva un curioso effetto risuonante sulla Mietitrice.

Grazie al manufatto, Kain riesce ad abbattere la barriera e proseguire il suo cammino.
Arriva così in un'altra sala dove una porta bloccava ancora il suo cammino, stavolta non vi era una barriera spirituale bensì una strana serratura a forma di emblema.

Kain (pensando):
Quella porta era dotata di una strana serratura, che richiedeva una chiave insolita.
In un modo o nell'altro l'avrei trovata.

Abbattuta anche la prima barriera spirituale che ostacolava il cammino, Kain arriva ai sotterranei, dove trova Moebius, sul ciglio di un lago sotterraneo mentre parla in un insolito monologo con qualcuno.
Si avvicina così a lui furtivamente.

Moebius:
Si, capisco, sarà fatto, è tutto pronto.

Moebius si accorge o forse sapeva già, della presenza di Kain.

Moebius:
Non ti servirà nasconderti nell'ombra, Kain!
E' passato molto tempo, vero?

Kain:
Niente chiacchiere Moebius, tu sai perché sono qui!

Moebius:
Si, Raziel, hai cercato di inserire nel gioco la tua pedina, che è appena stata spazzata via!

Kain:
Per mano tua immagino, Dov'è?

Moebius:
Forse dovresti chiedere, quando?
Ah, ah, ah, dev'essere così umiliante per te, venire alla mia porta ad implorare risposte.

Kain perde le staffe e si avvicina a Moebius con aria minacciosa

Kain:
Basta chiacchiere!!

Ma Moebius usa la sua malefica asta per immobilizzare e mettere al tappeto Kain.



Moebius:
Non minacciarmi Kain, vedi sono in vantaggio io.
E' davvero incredibile che il grande Kain, soccomba al potere dello scettro come un vampiro comune.

Kain piegato a terra cerca di riprendere la Mietitrice a pochi passi da lui, ma il debilitante potere del cristallo gli impedisce qualsiasi movimento.

Moebius:
Dopo tutti questi anni, sei ancora così arrogante, credi di avere escogitato un piano molto astuto.
Tu non sai nulla!
Hai letto i segni, ma non ne hai capito il senso, tu credi di essere quel mito nella profezia dei vampiri, il discendente dell'Equilibrio, e pensi che Raziel possieda la chiave per fare avverare il tuo destino.

Kain:
Ahh!

Moebius:
Ma le tue delusioni messianiche ti hanno reso ceco alla vera natura di Raziel, non hai idea di cosa hai scatenato, c'è stato un tempo in cui avresti potuto ascoltare i saggi consigli che ti sono stati offerti, ora la vanità ti ha offuscato la mente, dovrai scoprire da solo la verità.

Moebius avvicina con il piede la Mietitrice verso le mani di Kain, il quale la afferra con incredibile sforzo.

Moebius:
Ne avrai bisogno!
Tornerai in forze quando me ne sarò andato, ma fino a quel momento, dovrai occuparti di cose più importanti che inseguirmi.
Forse, al prossimo incontro, avrai imparato un po di umiltà.

Moebius va via, e dietro di lui si chiude una porta nella quale vi è incastonato uno strano emblema.
Intanto Kain riprende le forze.
Dal terreno emergono delle strane creature ombra

Kain (pensando):
Quelle strane creature, sembravano uscire dal cuore delle ombre...

Annientate tutte le creature...

Kain (pensando):
Moebius non ha sicuramente fatto del suo meglio per cercare di fermarmi; quando lo troverò, sarò io a riservargli qualche sorpresa.

Capitolo 4: La fortezza Sarafan (parte seconda)
Kain intanto, uccisi gli esseri ombra, apre la porta dalla quale è fuggito Moebius e raccoglie lo strano manufatto.

Kain (pensando):
Il manufatto sembrava fatto apposta per entrare in quella strana serratura, potevo aprire la porta!

Il viaggio di Kain all'interno della fortezza prosegue; è più intenzionato che mai a ritrovare Moebius e completare la loro discussione.
All'interno del piazzale centrale della fortezza, scorge la statua di Malek, Guardiano del Pilastro del conflitto

Kain (pensando):
Malek! Il grande guerriero Sarafan!
L'avevo già incontrato, la sua spada ed il suo scudo sembravano spariti.

Kain riesce a raggiungere una guardia Sarafan alle spalle, immobilizzatala le chiede in tono fuorchè amichevole dove può trovare Moebius.

Capitolo 3: La Fortezza Sarafan (parte 2)


Kain:
Dimmi, dove posso trovare il tuo padrone?

Il Sarafan si dibatte cercando di liberarsi.

Kain:
Svelto! Moebius è...

Sarafan:
Nella torre!

Kain:
Bene!

Come ricompensa per l'informazione, Kain rompe a lui il collo.
Prosegue le sue ricerche ed in una stanza segreta trova lo scudo mancante della statua di Malek.
Grazie a questo e alla spada avrebbe potuto sbloccare le porte limitrofe alla statua ed accedere in zone inaccessibili.

Kain (pensando):
Lo scudo mancante di Malek; odiavo ripristinare la sua dignità, ma avrei dovuto restituirlo al monumento per progredire.

Messo lo scudo nella statua di Malek, Kian riesce a sbloccare la prima delle due porte, e li vi trova il secondo oggetto: la spada di Malek.

Kain (pensando):
La spada di Malek doveva trovarsi nella mano destra, per quanto disgustoso fosse quel compito, l'avrei rimessa al suo posto.

Posta anche la spada si apre la seconda porta, ora Kain poteva arrivare dalla sua preda.

Kain (pensando):
La strada per la torre era libera, non vedevo l'ora di trovare Moebius per riprendere la nostra conversazione.

Lungo il cammino per la torre, Kain trova un altro manufatto per la Mietitrice...

Kain (pensando):
Curioso questo manufatto, assieme alla reliquia che ho scoperto prima, sembra solo un frammento di un emblema più grande.
Esso è stato impregnato di fuoco elementale, corrogorando la Mietitrice ed i miei poteri telecinetici.

Finalmente Kain arriva alla porta che conduce alla stanza di Moebius, Kain in modo molto leggiadro, la apre con un calcio.

Moebius:
Sei qui finalmente!
Vedo che hai trovato un frammento dell'emblema dell'equilibrio?
Ti sarà ancora più utile, se troverai gli altri tre.
Ora, vogliamo procedere...

Ma Kain altamente adirato dal loro ultimo incontro, agisce diversamente, strappando innanzitutto l'asta dalle mani Moebius tramite i suoi poteri telecinetici, e sempre con questi, afferra Moebius per il collo e lo tiene sospeso in aria.


Kain:
Si! Riprendiamo la nostra conversazione, ma su basi leggermente diverse!
Ora, cos'hai da dirmi, Moebius?

Moebius:
Non puoi uccidermi, sappiamo entrambi che il punto non è come o quando io morirò.

Kain:
La morte non è l'unico esito possibile.

Moebius:
Uhh! La delusione per il mancato avverarsi delle stolte profezie dei vampiri, ha corrotto il tuo giudizio, e Raziel non è ciò che pensi!

Kain:
Tu osi pensare ciò che penso!

Kain sempre più adirato stringe la morsa al collo di Moebius e lo scaglia verso il muro, Moebius arriva così a terra, ma Kain tiene ugualmente il controllo telecinetico su di lui.

Moebius:
E' così, tu hai impedito all'anima di Raziel di entrare nella Mietitrice, hai creduto anche per un solo istante di avere con ciò sventato il tuo destino, o il suo o quello della stessa Nosgoth!!
Le tue manipolazioni sono patetiche.

Kain:
Eppure Raziel ha ancora una volontà libera, ed è questo che ti terrorizza, vero Moebius, non puoi vedere il suo cammino e dunque non puoi controllarlo.

Moebius:
Nemmeno tu!
Si, Raziel è celato ai nostri occhi, ma possiamo vedere le avvisaglie delle sue azioni potenziali, ed ogni cammino che può scegliere, porta alla stassa meta: egli ti ucciderà, Kain!
Risparmiando Raziel, hai scritto la tua condanna a morte.

Kain:
Non hai ancora risposto alla domanda che mi ha portato qui: dov'è Raziel?

Kain spinge telecineticamente a terra Moebius, dopo di che lascia la morsa su di lui.

Moebius:
Non è qui, nel vero senso della parola, non ora.

Kain:
Non mettere alla prova la mia pazienza, Moebius!
Che cosa gli hai fatto?

Moebius:
E' confinato, forse in futuro lo si potrà liberare senza rischi.
Il suo destino si deve compiere, egli entrerà nella Spada, ma fino a quel momento è pericoloso, molto più di quanto tu possa capire.

Kain:
E le tue prove schiaccianti?

Moebius:
La risposta è chiara se sai dove guardare.
Vai a ovest dei Pilastri, laggiù troverai un testamento inciso nella pietra.

Detto ciò Moebius scompare.


Kain (pensando):
Ma anche le pietre possono mentire.

Kain si affaccia dalla balconata ed ammira i Pilastri di Nosgoth.

Kain (pensando):
I pilastri di Nosgoth si stagliano contro l'orizzonte.
A ovest, avrei trovato l'illuminazione che secondo Moebius, mi manca.

Kain raggiunge i Pilastri in forma di pipistrello.

Capitolo 4: I Pilastri (era dei Sarafan)

Kain giunge dinnanzi ai Pilastri e medita mentre si trova sotto quella colossale costruzione.



Kain (pensando):
Che strano tornare lì così tanto tempo prima della mia nascita, secoli prima che nascesse la corruzione che aveva avvelenato tutto e mi aveva posto sull'inzidioso cammino che ancora percorrevo.
Nel futuro, quegli edifici sarebbero stati condannati alle tenebre e alla decadenza, io avrei provocato la loro caduta, e costruito il mio impero sulle loro rovine.
Ma era ancora possibile, sapendo e facendo le cose giuste, riportare Nosgoth all'antico splendore, e restituire ai Pilastri la loro purezza?
La risposta secondo Moebius, giaceva da qualche parte a Ovest.
Forse sarei riuscito a ripristinare il mondo, ma non avrei mai potuto restituire a Nosgoth la suainnocenza.

Kain prosegue a Ovest, fino a giungere ad un baratro da dove poter ammirare una fitta nebbia, un piedistallo di pietra con un manufatto incastonato, ed un altro piedistallo che sembrava mancasse qualcosa.
Kain prende con se il manufatto e pensa...

Kain (pensando):
Avevo percorso l'intero sentiero, di fronte a me c'era solo un vuoto panorama, era un altro scherzo di Moebius?
Oppure un enigma, per il quale non avevo ancora trovato la risposta?

Grazie al manufatto Kain riesce ad accedere ad un luogo limitrofo e trova il secondo emblema dell'Equilibrio.

Kain (pensando):
Un altro frammento dell'emblema dell'Equilibrio, possedeva le qualità della dimensione e forse avrebbe svelato il mistero
Che giaceva ad ovest dei pilastri, se Moebius aveva detto la verità e c'era davvero qualcosa da trovare.

Kain torna ad Ovest dei Pilastri nel baratro con la fitta nebbia ed usa il frammento dell'emblema con il piedistallo a cui sembrava mancare qualcosa.
Fatto ciò la nebbia si dirada...



Kain (pensando):
La nebbia che celava il lago, si era miracolosamente dissolta, rivelando un antica cittadella.
Allora Moebius non aveva mentito? O forse quella era solo un'altra illusione del tessitore del tempo mirata a rallentare il mio progresso.

Kain vola verso l'antica cittadella.

Capitolo 5: La Cittadella dei Vampiri

Kain intanto arriva alla Cittadella dei Vampiri, sede dell'Impero dei suoi antenati



Kain (pensando):
E così ero giunto alla cittadella dei miei antenati vampiri, abbandonata da tempo fin dalla loro estinzione, eoni fa.
Forse conservava ancora la saggezza dei suoi creatori. Lì secondo Moebius, avrei trovato la prova che Raziel non era ciò che pensavo o speravo che fosse, ma mandandomi lì, Moebius mi aveva reso un servizio inatteso...
Perché il destino di cui avrei scoperto i segreti era il mio, il mio ruolo come discendente dell'Equilibrio, non quello di Raziel!

Kain arriva dinnanzia ad una porta, con due murali ai lati, quello di sinistra era rovinato e incomprensibile, quello di destra rappresentava la battaglia tra le due antiche razze, dove il campione degli Hylden sconfiggeva il suo nemico vamiro.

Kain (pensando):
Senza dubbio, quella era la prova che Moebius mi voleva dare, perché i vampiri avevano profetizzato non uno solo, ma due campioni, uno destinato ad essere il redentore di Nosgoth, l'altro il suo distruttore.
L'eroe dei vampiri brandiva la Mietitrice, forgiata per questo scopo.
Il suo avversario era chiaramente il campione dei nemici, gli Hylden, e impugnava una spada fiammeggiante.
L'esito profetizzato era inequivocabile, l'eroe dei vampiri sarebbe caduto.

Esaminato il murale, Kain esamina la misteriosa porta.

Kain (pensando):
Quella porta era di sicuro importante, doveva celare la risposta che cercavo, ma per sbloccarla, occorreva ripristinare l'emblema dell'Equilibrio.

Inoltrandosi nella cittadella, Kain giunge idinnansi un cancello bloccato da una serratura che portava il simbolo elementale del fulmine, Kain avrebbe avuto bisogno di tale emblema per potenziare la Mietitrice e sbloccare l'antico portone.

Kain (pensando):
La Mietitrice aveva bisogno di qualche potenziamento per aprire quella porta.

Kain raggiunge un portale molto simile a quello incontrato da Raziel nel suo cammino.
Così si trova nel cuore della cittadella, nelle stanze segrete che davano l'accesso alle varie forge.
Kain nota delle statue inanimate che destano in lui uno strano sospetto...

Kain (pensando):
Quelle statue avevano uno strano modo di essere immobili, non davo affatto per scontato che lo sarebbero rimaste per sempre.



Kain così riesce a trovare il terzo frammento dell'emblema dell'Equilibrio.

Kain (pensando):
Il terzo frammento dell'emblema dell'equilibrio, aveva impregnato la mietitrice del potere elementale del fulmine.

Kain così ritorna al portone incontrato in precedenza, e grazie al nuovo frammento trovato, riesce a sbloccare l'antico portone.

Kain (pensando):
Si era aperta una nuova parte della cittadella dei vampiri, avevo ancora molto da scoprire.

Capitolo 6: La Cittadella dei Vampiri (parte 2)

Kain giunge in una nuova parte della Cittadella, dopo aver aperto il cancello.
Arriva in un altro portale che lo conduce nelle camere interne della Cittadella.
Lì trova un affresco che gli da una maggiore illuminazione sugli antichi eventi di Nosgoth.



Kain (pensando):
In parte conoscevo già quella storia, i Pilastri avevano richiamato al loro dovere i guardiani umani, mentre i vampiri cominciavano a sparire.
Sembrava che gli antichi vampiri avessero adottato e se necessario rapito i guardiani umani, trasformandoli in vampiri una volta raggiunta l'età.
Poi gli umani si erano ribellati ai loro padroni, e qui avevo fatto una sorprendente scoperta: Moebius, il tessitore del tempo, e Mortanius, il Guardiano della Morte avevano guidato la rivolta.
Ora capivo perché Moebius mi odiava così tanto: ero il primo Guardiano vampiro dopo tanti secoli e lui sapeva cosa significasse la mia venuta, o forse gli ricordavo tutto ciò che aveva abbandonato.

Kain prosegue le sue ricerche all'interno delle stanze della cittadella.
Passa da un portale all'altro e viene trasportato in stanze sempre diverse.
Ma uno dei portali ha il globo di energia guasto, impedendogli di utilizzarlo.

Kain (pensando):
Il globo che una volta azionava quel portale era stato distrutto, per aprirlo avrei dovuto trovarne un sostituto.

Kain trova ancora una volta un affresco rappresentante l'antica storia dei vampiri.

Kain (pensando):
Di nuovo potevo vedere rappresentazioni del campione dei vampiri, il portatore della Mietitrice.
E c'era anche il suo avversario, Hylden, con gli occhi di fuoco che brandiva una spada fiammeggiante.
Due eroi impegnati in una battaglia che avrebbe avuto un solo superstite, ma chi?
Gli affreschi profetizzavano due possibili esiti.
Non sapevo che cosa stesse tramando Moebius, ma tutto sembrava un pò troppo convincente.

Kain trova finalmente l'ultimo frammento dell'emblema, in tal modo può accedere alla misteriosa porta nel cuore della cittadella.

Kain (pensando):
Con il quarto ed ultimo frammento, l'emblema dell'Equilibrio era completo, finalmente potevo entrare nella misteriosa camera nel cuore della Cittadella.

Al suo interno Kain trova un altare con dell'acqua al suo interno ed un murale rappresentante il ciclo purgativo di morte e rinascita degli antichi vampiri suicidi.

Kain (pensando):
Per i miei antichi antenati, il dono oscuro era sicuramente una maledizione, che li condannava ad una specie di purgatorio spirituale.
Ma perché hanno sigillato la camera con tanta cura? Forse non per impedire l'accesso agli intrusi, ma per imprigionare qualcosa.

Intanto dall'altare, il Dio Anziano, sotto mentite spoglie di antico oracolo, fa sentire la sua voce.

Dio Anziano:
Kain! Discendente dell'Equilibrio! Salvatore di Nosgoth!

Kain:
Cosa sarebbe?!

Dio Anziano:
Il tuo arrivo era previsto, l'hanno voluto i fati.

Kain:
Nientemeno!

Dio Anziano:
Io sono l'oracolo dei tuoi antenati, posso darti le risposte che cerchi.
Non ti serve parlare, io leggo nella tua mente, cerchi informazioni sulla tua creatura, Raziel.
Io posso rivelartele se guarderai.

Il Dio Anziano mostra a Kain tramite l'altare pieno d'acqua, gli ultimi eventi accaduti a Raziel.

Dio Anziano:
Ha trovato il corpo di Janos Audron, ora è diretto alla Cattedrale di Avernus, alla ricerca del cuore delle tenebre.
Tu sai cosa significa.

Kain:
E perché dovrei credere alle tue profezie?

Dio Anziano:
Questi eventi sono già scritti, proprio come temevi, ma c'è tempo: lui può ancora essere fermato.

Kain (pensando):
Se Avernus è in fiamme, Raziel è lontano 5 secoli da me.

Dio Anziano:
Posso aiutarti anche in questo.

Il Dio Anziano crea un portale dentro l'altare che codurrà Kain da Raziel.

Dio Anziano:
Questo portale ti farà attraversare il tempo fino all'istante in cui Raziel giungerà ad Avernus.
Questo compito è tuo, essendo tu colui che lo ha reso ciò che è.
Quando sei pronto, puoi entrare.

Kain (pensando):
Naturalmente sapevo che non dovevo fidarmi di quel sedicente... "oracolo".
Ma alla fine, che scelta avevo?

Kain entra nel portale e si ritrova trasportato nel medesimo luogo ma 500 anni dopo.

Capitolo 7: L'Oltretomba

Intanto Raziel si trova bloccato nel regno spettrale, al cospetto del Dio anziano, suo eterno carceriere.



Dio anziano:
Arrenditi Raziel, rinuncia a quest'insulsa ribellione, sono stato io a crearti, la tua vita è stata messa fuori gioco, ma nella mia generosità ti ho risparmiato. Tu sei il mio mietitore di anime, non hai altro scopo, nessun destino più elevato, solo questo.
Accetta la tua sorte, Raziel, liberati dalle tue vane speranze, rinuncia alla tua volontà, e nutriti.

Raziel:
Noo!

Dio anziano:
Cosa guadagni da questo atto di sfida?

Raziel:
Provo una truce soddisfazione a farti infuriare.

Dio anziano:
La mia pazienza è eterna, Raziel, ma per quanti eoni tu sopporterai di languire qui, la ruota del destino deve girare.
Tutti verranno redenti dal travaglio rigenerante della nascita, morte e rinascita.
Questo è l'artefice della vita, il ritmo purificante dell'universo che trascina irresistibilmente tutte le anime.
La tua è una funzione nobile ed indispensabile, Raziel.

Raziel:
Ne ho abbastanza di questo sermone.
Stai cercando di soggiogarmi con la noia?
Perché dobbiamo continuare questo gioco?
Tutti e due sappiamo chi sei, non sei migliore dei vampiri che tanto disprezzi, un vorace parassita, che maschera i suoi appetiti con una patina di virtù.
Rifiuto di seguire la tua volontà!

Dio anziano:
Riesco a vedere nel tuo cuore, Raziel.
Non è la tua volontà a fermarti qui, ma la tua.. codardia.

Raziel:
Come sarebbe?

Dio anziano:
Tu sai quale destino ti attende all'uscita del regno spettrale, quell'arma fantasma che brandisci
Te lo ricorda sempre, vero?
La spada ti attende la fuori da qualche parte, e tu indugi per non affrontarla.

Raziel (pensando):
Non potevo negarlo, finchè fossi rimasto li, sfidando il mio imprigionatore, avrei potuto rimandare la mia ineluttabile fine, diventare lo spirito predatore racchiuso nella mietitrice.
Ma non era un destino peggiore dello stallo senza uscita in cui mi trovavo.
E' meglio affrontare il proprio destino, che fuggirlo.

Dio anziano:
Mietitore di anime, ti ho creato, e a questo ruolo, mio angelo della morte, ti assoggetterai.

Raziel:
Basta così, va bene, cedo!

Dio anziano:
Eccellente!
Asseconda la tua fame.

Il Dio anziano offre un anima in sostentamento alla fame di Raziel, il quale profondamente debilitato se ne nutre.
Dio anziano:
Si! Segui la tua vocazione, Raziel, scoprirai che come la sfida ha un prezzo, l'obbedienza porta i suoi frutti.

Intanto il Dio anziano libera il passaggio d'uscita alla stanza che teneva bloccato con i suoi tentacoli.

Raziel (pensando):
E la sottomissione non è sempre ciò che sembra.

Raziel prosegue lungo le caverne sotterranee del regno spettrale...

Raziel (pensando):
Sotto di me vorticava una sinistra nebbia, sapevo che cadervi dentro sarebbe stato pericoloso.

Mentre Raziel tenta di uscire da quella stanza, il passaggio viene nuovamente bloccato dai tentacoli del Dio anziano.

Dio anziano:
Credi che sia così facile mostrarti degno?
Il tuo cammino resterà bloccato fino a quando non avrai dato ulteriori prove della tua obbedienza.

Il Dio anziano vuole che Raziel assorba le anime presenti nella stanza prima di farlo andare oltre.

Raziel:
Prima di andarmene, dovrò nutrire te!

Dio anziano:
Devi nutrire te stesso, Raziel!

Raziel:
La ruota deve girare!!

Dio anziano:
Ahh! Vedo che capisci.

Raziel assorbe tutte le anime per avere la sua ricompensa.

Dio anziano:
Puoi andare, ma ricorda: tu sei mio!!
Non puoi sfuggire a me, più di quanto tu possa sfuggire a te stesso.

Raziel prosegue la sua fuga, ma la strada viene nuovamente bloccata dal Dio anziano. Dalle pareti della stanza escono degli Sluagh.



Dio anziano:
Ah, ah, ah.

Raziel:
Vuoi che questa stanza venga liberata dai parassiti?

Dio anziano:
Se ne vuoi uscire, si!

Raziel:
Sia fatta la tua volontà.

Dio anziano:
Mio bravo servitore!

Raziel libera la stanza dagli Sluagh. Così Raziel è libero di proseguire.

Dio anziano:
Vedi? L'obbedienza premia immediatamente.

Così Raziel arriva nella stanza finale, in cima scorge un uscita che lo avrebbe allontanato dal suo imprigionatore,
ma il Dio anziano viste le intenzioni cerca di fermarlo, facendo salire la sinistra nebbia, ed ostacolando il suo cammino distruggendo con i tentacoli il terreno sotto i suoi piedi.

Dio anziano:
Dove credi di andare? Piccola anima?

Ma non ostante gli sforzi, Raziel riesce a sfuggirgli e a raggiungere la sommità del baratro.

Dio anziano:
Noo!!

Il Dio anziano fa un ultimo tentativo di fermare Raziel, ma con i tentacoli fa crollare il tetto della grotta, ostruendo così il passaggio, Raziel per fortuna è riuscito ad uscire in tempo.

Raziel (pensando):
Di certo la mia fuga non era stata prevista, altrimenti il mio benevolo padrone, non si sarebbe sforzato tanto per fermarmi, e se la mia dipartita lo addolora, per me è una vittoria, pur piccola che sia.

Raziel esplora le caverne subacquee della grotta e scorge un apertura nelle loro sommità, ma finchè si trova nel Regno spettrale non ha modo di raggiungerle.

Raziel (pensando):
Nel regno spettrale l'acqua è impalpabile come l'aria e quell'apertura era fuori dalla mia portata.
Ma una volta trovato l'accesso al regno materiale, avrei potuta raggiungerla a nuoto.

Raziel trova un'altra strada, esce dalle caverne acquatice e raggiunge una porta che blocca il suo cammino.

Raziel (pensando):
Quella porta si sarebbe aperta solo usando un manufatto adeguato, ma per usare un oggetto del genere dovevo prima scoprire come tornare al regno materiale.

Raziel prosegue per altre strade e riesce a trovare un condotto per il regno materiale.

Raziel (pensando):
Finalmente ho scoperto un condotto che porta al regno materiale, potrò finalmente fuggire dal mondo degli spiriti e allontanarmi di un altro passo dal mio tormentatore.

Dio anziano:
Ah, ah, ah.
Dopo la tua ribellione, credevi che avresti goduto degli stessi favori?
No, Raziel, non mi serve che tu raggiunga il regno materiale, dunque non ti concederò di usare il condotto.
Tu mi servi come spirito, e tale resterai.
Detto ciò, il Dio anziano fa sparire il condotto che avrebbe portato Raziel nel Regno materiale.



Raziel (pensando):
Dunque, le mie pastoie, non sono sparite, sono solo allentate.
Ma non resterò prigioniero nel regno spettrale, dev'esserci un'altra starda.

Raziel arriva così all'esterno, e scorge delle creature che come lui si nutrivano di anime.

Raziel (pensando):
Mentre emergevo, ho avuto una visione di ciò che sarei diventato, se non fossi riuscito a fuggire dal mondo spettrale.
Anche loro erano agenti del mio maestro, e cacciavano le anime perdute che lottavano per fuggire dal crepuscolo eterno di quel mondo.

Raziel affronta e distrugge quegli esseri.

Raziel (pensando):
I piani che il mio padrone aveva per me erano sinistramente chiari.
Come quei cacciatori dementi, esistevo solo per procurargli anime, sfruttando la loro energia per nutrire lui e la sua ruota del destino, dovevo spezzare quel legame, finchè possedevo ancora una volontà.

Capitolo 8: Il Cimitero

Raziel intanto emerso in superfice, si ritrova in un cimitero e cerca di trovare un modo alternativo per fuggire dal Regno Spettrale.



Raziel (pensando):
Ci doveva essere un modo per fuggire dal regno spettrale senza l'aiuto che il mio signore godeva a negarmi.
Solo nel regno materiale avrei potuto cercare il mio destino, o cambiarlo.

Raziel arriva davanti una cripta distrutta dove trova un cadavere in decomposizione.

Raziel (pensando):
In quella cripta avevo scoperto dei gas eterei emanati dal cadavere in decomposizione che conteneva, avvicinandomi, avevo sentito una forte attrazione spirituale, che diventava sempre più intensa man mano che la distanza si riduceva.

Raziel riesce così a sfruttare il cadavere per risorgere nel Regno materiale.

Raziel (pensando):
Alla fine non è stato difficile, mi sono proiettato dentro quella tomba, e mi sono trovato rinato nel Regno materiale.
Era un ricettacolo orrendo, ma con uno sforzo di volontà, anche questo sarebbe cambiato.

Raziel si avvicina ad una porta con due gargoyle ai lati, appena questi notano la sua presenza sbarrano la porta.

Raziel (pensando):
Mentre mi avvicinavo, i Gargoyle si animarono, facendo chiudere la porta, dovevo trovare il modo di avvicinarmi furtivamente ad essa.

Mentre Raziel eplora il cimitero si imbatte in dei cacciatori di vampiri che parlano tra loro.

Cacciatore:
Dice che non si avvicinerà a quel posto.

Cacciatrice:
Ti dico che i Pilastri sono infestati!

Cacciatore:
Infestati?

Cacciatrice:
Ho sentito una voce di donna che parlava e gemeva, ma non c'era nessuno.

Cacciatore:
Dopo tutti i vampiri che hai ucciso, non sei in grado di affrontare un fantasma?

Raziel (pensando):
Sapevo chi erano, cacciatori di vampiri che infestavano la campagna distruggendo coloro che erano stati miei simili.

Uno dei cacciatori si accorge della presenza di Raziel.

Cacciatrice:
Oh! Mio Dio! Cos'è quello?
Un vampiro? O un demone?

Cacciatore:
Dove?

Raziel:
Qui!

Cacciatrice:
Prendetelo!!

Cacciatore:
Con questo nessuna pietà!

Raziel affronta e sconfigge i cacciatori di vampiri.

Raziel (pensando):
Quelli erano i cacciatori di Moebius, mercenari assoldati per la sua crociata di sterminio di vampiri.
Le insegne erano inconfondibili, ma questo significava che ero rimasto imprigionato nel Regno spettrale per secoli, avevo perso 500 anni, e così sapevo chi era il fantasma che infestava i pilastri: Ariel, lo spettro della Guardiana dell'Equilibrio, morta assassinata, forse mi avrebbe dato le risposte che cercavo.
Ma prima dovevo cercare un uscita dal cimitero.

Lungo il suo cammino Raziel incontra un antica rovina.

Raziel (pensando):
La facciata del tempio suggeriva un antica origine vampiresca, perché portava il segno della Mietitrice ed era marchiato con il simbolo elementale della luce, forse in quell'edificio si trovava la soluzione del mistero della Mietitrice, ma era troppo alto perché potessi raggiungerlo.

Andando avanti ne incontra un altro simile.

Raziel (pensando):
Un altro tempio, stavolta marchiato con il simbolo elementale delle tenebre, anch'esso come l'altro, era troppo alto perché lo potessi raggiungere.

Ad un certo punto Raziel si imbatte in strani esseri che sbucano dal terreno, ricordandogli la stessa tecnica utilizzata da lui per accedere al Regno materiale.


Hylden 1:
Raziel!

Hylden 2:
Raziel!

Hylden 1:
Eroe caduto!

Hylden 3:
Rinnegato e traditore!

Raziel:
Chi siete? Come fate a conoscermi?

Hylden 1:
Chi sei tu?

Hylden 4:
Perché qualcuno dovrebbe conoscere il tuo nome?

Hylden 1:
Tu sei nulla!

Raziel (pensando):
A quanto pareva, il mio metodo per entrare nel Regno materiale, non era del tutto originale.
Ma da dove venivano quegli esseri?

Raziel combatte e sconfigge i ridestati.
Proseguendo trova una porta marchiata con il simbolo elementale della luce.

Raziel (pensando):
L'edificio, marchiato con il simbolo elementale della luce, era sicuramente molto più antico delle rovine nel resto del cimitero, la porta era troppoo in alto per essere raggiunta, per aprirla sembrava necessario impregnare la Mietitrice con il potere delle tenebre, era chiaro che c'era ben altro da fare, prima di scoprire che cosa c'era li dentro.

Raziel riesce ad accedere alla stanza che conduceva verso la forgia di tenebre, li trova un portale magico che lo teletrasporta altrove.

Raziel (pensando):
Mentre lo attraversavo, provai un senso di spostamento, come se qualche arcano potere mi avesse portato altrove.

Attraversato il portale, si ritrova in una rovina della civiltà vampiresca.

Raziel (pensando):
Si trattava chiaramente di un antica rovina della civiltà dei vampiri, forse lì avrei finalmente svelato l'enigma del mio destino.

Raziel si avvicina ad uno degli affreschi nelle rovine.

Raziel (pensando):
Le rovine erano piene di affreschi sugli eventi che avevano portato i vampiri alla vittoria, le immagini raccontavano una grande guerra fra gli antichi vampiri e i loro rivali.
Dopo il trionfo, essi bandirono gli avversari dal loro mondo ed eressero i pilastri per confinarli in esilio.
La Mietitrice era raffigurata ovunque, sempre con riverenza.
L'arma santa dei vampiri, era destinata all'eroe delle loro profezie, per il quale era stata forgiata.
Ma se quello era il mio destino, perché la mietitrice aveva cercato di consumarmi.

Più avanti Raziel trova un altro affresco.

Raziel (pensando):
La scena raffigurava la nomina dei primi guardiani dei vampiri, chiamati in servizio una volta che furono eretti i Pilastri. Ogni guardiano è devoto al principio del pilastro che serve.
Il Guardiano dell'Equilibrio è il loro fulcro.

Raziel trova infine la forgia di tenebre e ne impregna la Mietitrice.

Raziel (pensando):
Finalmente era fatta, la Mietitrice era stata impregnata di tenebre, sentendo in me questo nuovo potere che guizzava nella lama fantasma, sapevo che il tempio della luce mi si sarebbe dischiuso.

Durante il suo viaggio, Raziel arriva al mausoleo di Kain.


Raziel (pensando):
Contro ogni previsione, avevo raggiunto il mausoleo di Kain, era una coincidenza assai strana!

Grazie alla Mietitrice di tenebre, Raziel riesce ad accedere al tempio della luce e li trova un altro portale.

Raziel (pensando):
Ancora una volta, provai quello strano senso di spostamento, come se fossi stato portato di nuovo nelle rovine dei vampiri, ma la stanza era diversa dalla precedente.

Anche qui esamina uno degli affresci nella stanza.

Raziel (pensando):
I nemici dei vampiri si erano vendicati con una terribile maledizione, infondendo in essi la sete di sangue, che fece di una nobile razza, un orda di terribili predatori, la maledizione aveva fatto piombare i vampiri nella disperazione, a quanto sembra molti erano impazziti e si erano suicidati, che cosa li aveva devastati al punto da spingerli al suicidio?

Raziel trova la forgia di luce e ne impregna la Mietitrice.

Raziel (pensando):
Ce l'avevo fatta! La Mietitrice era impregnata con il potere della luce, la mia meta era chiara, avrei cercato Ariel ai Pilastri per scoprire se mio poteva illuminare.

Raziel esce dalle rovine e torna al cimitero.

Raziel (pensando):
Ora avevo il mezzo per andarmene dal cimitero, dovevo solo trovare il cancello della strada giusta.

Raziel arriva così dinnazi un antico cancello.

Raziel (pensando):
Un antico cancello, serrato dai poteri elementali della luce e delle tenebre, sbarrava l'accesso ai Pilastri, per uscire da questo posto e proseguire nel mio viaggio, avrei dovuto trovare il modo di aprirlo.

Sfruttando i poteri elementali di luce e tenebre, Raziel riesce ad aprire l'antico cancello.

Raziel (pensando):
Finalmente il cancello aveva ceduto ai poteri della luce e delle tenebre con cui era stata impregnata la Mietitrice, la strada per i Pilastri era sgombra.


Capitolo 9: I Pilastri (500 anni dopo Kain)

Anche Raziel intanto arriva ai pilastri di Nosgoth



Raziel (pensando):
I cacciatori di vampiri, nonostante la loro arroganza, avevano paura ad avventurarsi lungo quei sentieri.
Sapevo che uno spirito infestava quel posto, ce ne potevano essere pure altri.

Raziel si trova dinnazi al passaggio che conduce ai Pilastri, ma la strada era bloccata da una barriera che si sarebbe aperta accendendo i candelabri

Raziel (pensando):
Quei candelabri sfrigolanti sembravano capaci di accendersi, se solo avessi avuto del fuoco!

Raziel arriva così al santuario della forgia di fuoco, e nelle rovine scorge un murales.

Raziel (pensando):
Volevo scoprire il segreto del mio destino, e in quell'immagine avevo trovato il primo indizio.
Rappresentava la forgiatura della mietitrice, l'arma destinata a diventare la mia prigione e conoscevo il suo creatore, gli anni lo avevano cambiato, ma si trattava senza alcun dubbio del vampiro Vorador, ancora vivo in quell'epoca. Se l'avessi potuto raggiungere prima dei sicari di Moebius, avrei trovato le risposte che cercavo.

Raziel guarda il murales accanto al primo.

Raziel (pensando):
Le immagini raccontavano la creazione di Vorador, come già sapevo non era nato vampiro, ma trasformato da Janos Audron in persona, eppure sembrava che le origini di Vorador fossero ancora più importanti, a quanto pareva era il primo umano a cui era stato tramandato il dono oscuro, era lo sforzo disperato dei vampiri di preservare la loro discendenza, perché i loro nemici li avevano afflitti non solo con la sete di sangue ma anche con la sterilità.

Raziel raggiunge la forgia di fuoco, ma non era ancora attivata.

Raziel (pensando):
Quel recipiente spirituale non era ancora attivato, forse c'era un modo per riuscirci.

Raziel così trova la cripta dove era seppellito il guardiano del conflitto.

Raziel (pensando):
Avvicinandomi alla tomba fui accolto nientemeno che dallo spettro del guardiano.

Guardiano:
L'eternità è un grave peso.

Raziel:
Ho una soluzione!

Guardiano:
Io lo sopporto per espiare, ma il tuo istante di esistenza è trascorso, vieni e diventa libero.

Raziel sconfigge lo spirito del guardiano il quale entra all'interno del recipiente spirituale capace di forgiare la mietitrice.
Raziel gli si avvicina e tenta di forgiare la spada.

Raziel (pensando):
Sembrava che una sola anima non bastasse per attivare quel recipiente spirituale, forse c'era qualche altro spettro da qualche parte.

Raziel trova anche la tomba dove lo accoglie lo spettro della guardiana della natura.



Raziel (pensando):
Mi accolse lo spettro del guardiano della natura, mostruosamente deformato dopo la sua morte secoli fa.

Guardiana:
Gioisci creatura, che oggi il tuo spirito tornerà all'uno.

Raziel sconfigge anche lo spirito della guardiana della natura ed anche questa entra all'interno del recipiente spirituale.
Ora la forgia è pronta e Raziel impregna la spada con il fuoco elementale.

Raziel (pensando):
Mentre la mietitrice assorbiva le anime dei guardiani della natura e del conflitto, venne impregnata con il potere elementale del fuoco a cui erano allineati i loro principi; ero pronto a raggiungere i Pilastri.

Raziel esce fuori dalle rovine e grazie alla mietitrice impregnata di fuoco elementale, riesce ad accendere i candelabri e a sorpassare la barriera.
Così giunge finalmente ai Pilastri.

Raziel (pensando):
Ancora una volta ammirai i pilastri di Nosgoth, ormai in decadimento dopo la corruzzione del cerchio, li avrei trovato Ariel, lo spettro della guardiana dell'equilibrio assassinata, nonché l'ultimo membro puro, incontaminato del cerchio dei guardiani.
Dopo la sua morte è stata imprigionata qui, destinata ad aleggiare fra i pilastri, finchè il successore non avrebbe compiuto il suo terribile dovere e l'equilibrio non fosse stato ripristinato.

Ariel:
Quale sorta di creatura si avvicina?

Raziel:
Ti conosco bene Ariel!
Anche se tu ancora, non conosci me!

Ariel:
Non ho tempo per gli enigmi strano essere!

Raziel:
Il tempo è tutto ciò che hai, sono venuto per cercare la tua guida.

Ariel:
Io do consigli ad un uomo solo, e quello non sei tu.
Presto però lo conoscerai, il contagio della tua specie, sta per vedere la fine.



Raziel:
La mia specie? Cosa credi che io sia?


Ariel:
Il tuo nome resterà taciuto, come stabilito dai nostri antenati.
Tu servi colui che con tanta brutalità mi ha preso la vita e ha dato vita a questa tragedia.
Ma anche la speranza è in subbuglio, l'equilibrio verrà ripristinato, e la tua specie verrà espulsa per sempre.

Raziel:
Hai affidato le tue speranze a Kain. Ti deluderà!

Ariel:
Cosa credi di sapere su Kain?

Raziel:
Più di quanto tu possa immaginare.

Ariel:
Egli farà ciò che dovrà fare quando verrà il momento.

Raziel:
Scegliendo la propria morte? Un sacrificio per il bene del mondo? Non conosci bene Kain!

Ariel:
Io so cosa è destinato a fare, la mia fede mi sorregge.

Raziel:
La fede o piuttosto, la paura? Tu sai che se Kain rifiuterà il sacrificio, non andrai mai via di qui e stai cominciando a sospettarlo.

Ariel:
Non ascolterò le tue parole velenose, demone!

Raziel:
Dammi le risposte che ti chiedo e ti lascerò sola con le tue patetiche delusioni.

Ariel:
O su chiedi!

Raziel:
Cerco il vampiro Vorador.

Ariel:
Per ucciderlo forse? O per fargli compagnia nella morte?
Ma per Kain egli è l'ultimo della sua specie, i sicari di Moebius hanno compiuto la loro opera.

Raziel:
Le mie ragioni sono affar mio!

Ariel:
Il suo rifugio è nel cuore della foresta nera...
e li potrete marcire insieme finchè non verrà la fine.

Raziel prosegue per la strada indicatagli da Ariel, ma il passaggio era troppo alto.
A terra nota un manufatto marchiato con il simbolo elementale dell'aria che forse gli sarebbe tornato utile per raggiungere la parte alta del sentiero.



Raziel (pensando):
Sembrava in sintonia con il principio elementale dell'aria.

Raziel così trova l'accesso per il santuario dell'aria, ancora una volta sfrutta il portale dimensionale.

Raziel (pensando):
Ero stato trasportato in un'altra antica camera dei vampiri, allineata a quanto sembrava con il potere elementale dell'aria.

Ancora una volta i muri sono coperti da affreschi.

Raziel (pensando):
Quegli affreschi erano danneggiati, riconobbi nuovamente l'eroe dei vampiri, ma la scena rivelava qualcosa di nuovo; vi appariva anche il suo avvesrsario predestinato, che a quanto pare brandiva una spada fiammeggiante.

Raziel arriva anche qui alla forgia che avrebbe impregnato la mietitrice d'aria.
Cerca così i guardiani i cui spiriti allineati avrebbero attivato la forgia.
Il primo che incontra è la guardiano della mente.

Guardiana:
Vincendo tutto, abbiamo perso tutto.
Ottenendo quello che secondo noi contava, abbiamo perso ciò che contava davvero.
Ma per te c'è ancora una possibilità.

Raziel:
Quale possibilità?

Guardiana:
Il paradiso della morte, offerto da me!

Raziel:
Ma io non accetto!

Raziel sconfigge la guardiana.
Dopo è il turno del guardiano delle dimensioni

Guardiano:
Anche tu sopporti la maledizione!
Cedi e diventa libero!

Raziel:
Mai!

Attivato così il contenitore spirituale, Raziel forgia la mietitrice impregnandola d'aria.

Raziel (pensando):
Mentre la mietitrice assorbiva le anime dei guardiani della mente e della dimensione, venne impregnata del potere elementale del aria a cui erano allineati i loro principi.

Raziel così riesce ad attivare il congegno allineato al potere dell'aria e a farne fuoriuscire un getto d'aria che lo porta lungo il sentiero verso la villa di Vorador, prima troppo alto da poter raggiungere.

Raziel (pensando):
Grazie alla mietitrice impregnata del potere elementale dell'aria, la strada per il rifugio di Vorador era finalmente libera; se il vecchio vampiro era ancora vivo, lui solo poteva dirmi come sfuggire al terribile destino ordito per me quando venne forgiata la mietitrice.
Il rifugio di Vorador era nascosto nel cuore della foresta nera; speravo di trovarlo prima dei tagliagole di Moebius.

Capitolo 10: La Villa di Vorador

Raziel giunge così nella maestosa Villa dell'antico vampiro Vorador.

Raziel (pensando):
Arroccato nella foresta nera, Vorador poteva disporre di un regno tutto suo, decadente e depravato, ma ogni cosa era immobile, speravo di non essere arrivato troppo tardi.

All'interno della maestosa villa, Raziel giunge dinnazi ad una vasca sopra la quale tre Gargoyles facevano sgrorgare dei getti d'acqua che si riversavano nella vasca.



Raziel (pensando):
Quella vasca sembrava collegata ai portali che mi avevano trasportato nelle rovine dei vampiri, ma la sua superfice era disturbata dai getti dei Gargoyles.

Raziel sale al piano superiore della stanza ed esamina da vicino i Gargoyles, alle spalle di ogni rispettiva statua, c'era una rappresentazione murale di un vampiro che impalava il suo nemico Hylden.
Ognuno dei tre murali aveva una rappresentazione ed un arma diversa.

Raziel (pensando):
Quei Gargoyles erano immagini dei nemici dei vampiri, nei corrispondenti affreschi venivano impalati da eroici guerrieri vampiri, forse era un indizio.

Lungo il suo cammino Raziel incontra altri affreschi simili a quelli visti nella stanza della fontana.

Raziel (pensando):
Quell'affresco era simile a quello che avevo visto prima, nella stanza della fontana.

Raziel si trova d'innazi una porta bloccata da una serratura che richiedeva qualche manufatto.

Raziel (pensando):
Quella porta necessitava chiaramente di qualche manufatto per aprirsi.

Raziel arriva in una stanza con un enigmatica statua, sembrava in posizione per brandire qualcosa, ma le sue mani erano vuote.

Raziel (pensando):
Quella statua sembrava rappresentare lo stesso eroe nella stanza della fontana, doveva significare qualcosa.

Risolto l'enigma di quella stanza, appare miracolosamente nelle mani della statua una lancia simile a quella rappresentata nei murali dietro i Gargoyles.

Raziel (pensando):
Era proprio il guerriero vampiro rappresentato nella stanza della fontana, infatti li c'era la sua arma, poteva essere la chiave per risolvere l'enigma della fontana.

Raziel così torna nella stanza della fontana e con l'arma presa trafigge il Gargoyles corrispondente all'affresco.
Infatti ogni murale rappresentava l'impalamento del nemico dei vampiri con un arma diversa.
Trafitto il Gargoyles corrispondente all'arma secondo il murale, l'acqua che sgorgava dalla bocca cessa di fuoriuscire, e dal petto trafitto del gargoyles esce del sangue che si riversa in una piccola vasca sotto di lui.
Una volta fatto ciò, tutti i murali che Raziel avrebbe incontrato durante il suo cammino (compreso quello dietro il Gargoyle) e che ritraevano la scena del murale corrispondente al gargoyle trafitto, si sarebbero incrinati, e Raziel avrebbe potuto facilmente abbattere il muro ed oltrepassarlo.

Raziel (pensando):
Quegli affreschi erano in qualche modo sintonizzati con quelli della stanza della fontana, anche quel muro era in pezzi.

Più avanti Raziel riesce a recuperare la seconda lancia e a trafiggere il secondo Gargoyle; ne mancava solo uno. Raziel nelle stanze sotterranee della villa trova un manufatto.

Raziel (pensando):
Forse quello strano emblema avrebbe aperto la porta della cripta.

Raziel torna nella porta della cripta chiusa ed inserisce il manufatto nella serratura.

Raziel (pensando):
Mmh, il manufatto in mio possesso non bastava, era chiaro che mancava ancora un pezzo dell'enigma.

Raziel giunge nel cortile esterno alla villa e arriva dinnanzi una strana cripta.

Raziel (pensando):
Quella camera misteriosa era di sicuro importante, forse li avrei trovato lo sfuggente Vorador.

Raziel sprigiona le fiamme con la Mietitrice di fuoco facendo accendere simultaneamente tutti i braceri.

Raziel (pensando):
I braceri erano tutti accesi, ma la porta restava chiusa, forse ne avevo acceso troppi.

Raziel ha bisogno di spegnere alcuni braceri e solo grazie alla Mietitrice d'acqua può far ciò.
Andando avanti lungo le camere sotteranee, trova un secondo manufatto.

Raziel (pensando):
Ah, ecco il secondo pezzo dell'emblema, potevo di sicuro aprire la porta della cripta.

Tornato alla porta della cripta, Raziel inserisce il secondo manufatto nella serratura. Stavolta la porta si apre.
Raziel trova la terza ed ultima lancia, e con quella può risolvere l'enigma della fontana.



Raziel (pensando):
Con quella terza ed ultima arma avrei finalmente risolto il mistero della fontana.

Raziel così riesce ad attivare il portale della fontana e viene teletrasportato nuovamente nelle rovine della Cittadella dei Vampiri. Lì nota un altro murale.

Raziel (pensando):
Quelle immagini erano intatte e il loro senso era sinistramente chiaro, l'eroe dei vampiri, armato della Mietitrice fronteggiava un avversario alla sua altezza.
La razza nemica, a lungo esiliata, aveva un suo campione, con occhi di fuoco e una spada fiammeggiante.
La mia somiglianza con l'avversario faceva svanire ogni speranza.
Kain era sempre stato l'eroe vampirico della profezia?
Sospettava che cosa fossi io?
Perché se ero io questo profetico avversario, allora Moebius aveva ragione, e l'aveva sempre avuta.
Ero destinato a combattere Kain per distruggerlo o essere distrutto.
Che ruolo aveva il libero arbitrio in tutto questo?

Raziel arriva dinnanzi la forgia d'acqua e stavolta trova ad attenderlo entrambi i guardiani allineati a tale pricipio: il Guardiano della Morte e quello degli Stati.

Guardiano della Morte:
La tua liberazione è vicina per mano della morte!

Guardiano degli Stati:
Questo stato è soltanto espiazione!

Raziel sconfigge i due guardiani e carica il recipiente spirituale con le loro anime.
Dopo di ciò forgia la Mietitrice impregnandola del potere elementale dell'acqua.

Raziel (pensando):
Ancora una volta la Mietitrice assorbì le anime dei vecchi vampiri guardiani e così venne impregnata con il potere elementale dell'acqua.

Raziel torna nel cortile esterno della villa e con la Mietitrice d'acqua spegne i braceri accesi in eccesso.
In tal maniera la porta della cripta si apre.
Al suo interno trova il vampiro Vorador, seduto sul suo trono.



Vorador:
E così il nostro piccolo infelice salvatore è tornato.
Sei qui per entrare nell'ultima patetica battaglia della razza vampira?
Mi domando in quali ranghi?

Raziel:
Non sono qui per combatterti Vorador.

Mentre Raziel si avvicina sempre di più all'antico vampiro, il diffidente Vorador punta la sua spada verso Raziel.

Vorador:
Tu non sai perché sei qui!

Raziel:
So questo: che tu sei l'autore del mio destino e come tale solo tu lo puoi riscrivere.

Vorador:
Ah, ah, ah, mi stai dando troppa importanza!

Raziel:
Tu hai forgiato la Mietitrice, ho le prove!

Vorador:
Sono il suo creatore, si.

Raziel:
Allora ne conosci lo scopo?

Vorador:
No! Solo quei brandelli di profezia che i miei signori mi hanno rivelato.

Raziel:
E questi brandelli spiegano perché tu dovevi forgiare un arma che avrebbe imprigionato il tuo salvatore?

Vorador:
Ahh! Bene! Sembra che abbiamo la risposta?
Hai scelto la tua strada!

Raziel:
Io non ho scelto nulla!
Sono stato ingannato ad ogni passo, tu sembri sapere chi sono? Dimmelo!!!

Vorador:
Una volta lo credevo anch'io, ma ora tutte le profezie sono crollate, i Pilastri sono corrotti, sono l'ultimo della mia specie, e quando i cacciatori di Moebius mi troveranno, ogni sforzo sarà stato vano.

Raziel:
Hai dimenticato Kain!

Vorador:
Ah certo! Kain.
Forse regge un fardello più pesante di quanto non creda.
Non ti posso aiutare, neppure volendo!
Io ho creato la mietitrice, ma solo per istanza del mio sire, Janos Audron.
Quale stregoneria lui e gli altri abbiano poi usato sulla spada, lo ignoro.

Raziel:
Janos aveva cercato di darmi la Mietitrice prima di morire, aveva detto che era stata forgiata per me.
Ma cosa intendeva? Come arma o come prigione?

Vorador:
Forse dovresti chiederlo a lui.

Raziel:
Janos è qui?

Vorador:
Per così dire...

Vorador apre un passaggio segreto dalla parete dietro il trono che li conduce in una cripta sotterranea.
Lì giace il corpo di Janos, circondato da decine di candele. Raziel è stupito del fatto che dopo 500 anni non vi sia alcuna traccia di decomposizione.



Vorador:
Il più grande di tutti noi, il capostipite della nostra razza.
I Sarafan gli stapparono il cuore da vivo 5 secoli fa.

Raziel:
Ma non c'è traccia di decomposizione! Com'è possibile dopo tutti questi anni?

Vorador:
In qualche modo il cuore pulsa ancora. Finchè lo farà il corpo resterà intatto.
Se fosse possibile recuperarlo, forse potremmo resuscitare Janos.

Raziel:
E non ci avete provato in tutti questi anni?

Vorador:
Più di una volta, ma i nostri nemici hanno nascosto il cuore fin troppo bene.
E' stato portato come trofeo alla cattedrale di Avernus secoli fa, dove venne chiamato: "cuore delle tenebre".
Convinti che racchiudesse l'essenza del nostro dono oscuro, l'hanno nascosto per evitare che cadesse nelle mani sbagliate: le nostre.
Redimiti, potresti essere la nostra unica speranza, forse tu solo puoi trovare il cuore, se mai sarà possibile.
E se Janos dovesse tornare in vita, egli avrà tutte le risposte che cerchi.

Vorador consegna a Raziel la chiave che gli consentirà di aprire la porta d'accesso esterna che dalla bibblioteca conduce fuori, verso la cattedrale.

Vorador:
Questa chiave, ti aprirà la strada verso Avernus, ma attento, nella Cattedrale agiscono forze arcane.
Dovrai stare in guardia.

Vorador detto questo sparisce.
Raziel presa con se la chiave si dirige verso la biblioteca, dove reincontra Vorador per l'ammonimento finale.



Vorador:
Avernus è in fiamme!
Con essa le nostre speranze svaniscono.

Raziel:
Come riuscirò a trovare il cuore in quel caos?

Vorador:
Devi agire rapidamente!
Ma sta attento, laggiù risiede un male antico su cui la nostra specie tace da lungo tempo.
Senza dubbio questa è la fonte della corruzione che infetta il cerchio.
Se vuoi riuscire, dovrai resistere alla sua influenza.

Vorador sparisce ancora e Raziel si avvia verso la Cattedrale di Avernus.

Kain esce dal portale e si ritrova trasportato nel medesimo luogo ma 500 anni dopo.

Kain (pensando):
Quella particolare sensazione mi era familiare e la camera sembrava effettivamente alterata dal tempo.
L'oracolo sembrava aver detto il vero, almeno a questo riguardo.

Dio Anziano:
Ti ho fedelmente portato al preciso istante che ti interessa, sai che cosa bisogna fare Kain.
C'è un solo modo per impedire a Raziel di seminare altro male.

Kain:
Lui non è mio nemico!

Dio Anziano:
Ma tu sei il suo?

Kain esce fuori dalla stanza e in lontanaza ammira la città di Avernus avvolta dalle fiamme.


Kain (pensando):
Da li potevo vedere la città di Avernus in fiamme.
L'oracolo mi aveva davvero portato al momento promesso, quindi anche Raziel poteva essere veramente li, alla ricerca del cuore delle tenebre.
In tal caso, doveva essere fermato.
Non potevo permettere che Janos risorgesse.

Pensato ciò, Kain vola verso Avernus.

Capitolo 11: La Cattedrale di Avernus

Raziel arriva così nella cattedrale di Averus.

Raziel (pensando):
Il cuore delle tenebre era celato in qualche punto di quella grande cattedrale.
La città era in preda al caos e la cattedrale non ne sarebbe rimasta immune ancora a lungo.
Spesso era in momenti come quelli, che dei segreti venivano rivelati o persi per sempre.

Raziel all'interno della cattedrale trova una porta chiusa con il simbolo elementale dell'acqua.
E' l'ingresso per la forgia di terra.
Al suo interno trova uno dei tanti affreschi.



Raziel (pensando):
Quel simbolo ricorreva spesso fra le rovine, avrei dovuto capire subito che cosa adoravano.
Non c'erano dubbi, la scena rappresentava il tormento e la disperazione degli antichi vampiri perché la maledizione li staccava dalla ruota del destino.
Dunque era la separazione dal loro Dio che li aveva portati alla follia e al suicidio.
Finalmente capii che la vera maledizione non era la sete di sangue, ma l'immortalità.
La razza più saggia, forte e nobile, ingannata dalla voce di quel vecchio parassita.
Ma io l'avevo visto, e qualunque cosa fosse, non era un Dio.

Raziel incontra i Guardiani dell'Energia e del Tempo.

Guardiano dell'Energia:
Benedetto chi è sulla ruota.

Guardiana del Tempo:
Gioisci che la ruota gira.

Guardiano dell'Energia:
Essa gira anche se non la possiamo vedere.

Raziel:
La vostra ruota è una menzogna.

Guardiano dell'Energia:
Tu farai girare la ruota.

Guardiana del Tempo:
Vieni!

Guardiano dell'Energia:
Muori!

Uccisi i Guardiani Raziel si avvicina al recipiente spirituale.

Raziel (pensando):
Quel recipiente spirituale era protetto da una barriera di energia occulta.
Doveva esserci un modo per farla svanire.

Disattivata la barriera spirituale, Raziel impregna la Lama nel recipiente forgiandola con i poteri elementali della terra.

Raziel (pensando):
Mentre la Mietitrice assorbiva le anime dei guardiani dell'energia e del tempo, venne impregnata con il potere elementale della terra a cui erano allineati i loro principi.

Raziel torna nella Cattedrale di Avernus, grazie al potere della Mietitrice di terra, riesce ad attivare delle piattaforme, che come enormi gradini lo portano nella parte superiore della Cattedrale.
Lì Raziel trova delle antiche scritture oscure.
Raziel poggia queste scritture oscure nell'altare della cattedrale, ed improvvisamente si apre un passaggio segreto per le catacombe di Avernus.



Raziel (pensando):
Come una bella bara contiene un cadavere putrefatto, così la grande cattedrale di Avernus, sembrava custodire i suoi segreti nelle catacombe sotto le sue sale a volta.
Era quella la fonte della corruzione che aveva infettato Nosgoth?
Vorador aveva accennato a qualcos'altro.

Raziel entra nel passaggio e si ritrova nel cuore delle catacombe, che a quel che pareva era l'antica sede della razza Hylden.
Raziel incontra un murales, stavolta disegnato dalla razza Hylden.

Raziel (pensando):
La storia è scritta dai vincitori.
Sotto le volte di Avernus avevo trovato delle scene che raccontavano una storia familiare, ma da un punto di vista molto diverso.
Quella era opera della razza nemica e rivelava ciò che le storie dei nemici avevano omesso.
I nobili vampiri, giusti e timorati di Dio, avevano iniziato le guerre che avrebbero distrutto entrambi le razze, vincitori e vinti.
I loro avversari, si opponevano al Dio dei Vampiri e rifiutavano di sottomettersi alla ruota del destino, ragion per cui vennero banditi.
Ora capivo l'ironia poetica della loro maledizione, e la mia somiglianza al nemico dei vampiri, non sembrava più accidentale.

Raziel prosegue lungo le catagombe ed trova un altro murales Hylden.

Raziel (pensando):
La razza bandita aveva profetizzato un eroe che l'avrebbe liberata dai suoi oppressori, e spezzata la schiavitù del Dio tiranno dei vampiri.
Era l'eroe dalla spada fiammeggiante, ma che gioco era quello, se ogni giocatore reclamava la stessa pedina?

Ad un certo punto si sente la voce del Dio Anziano che parla, rivolgendosi a Raziel.

Dio Anziano:
Dunque, Raziel, la tua vera natura è infine svelata!
Non sei mai stto il salvatore dei vampiri, è alla razza Hylden che appartieni, e quando Kain lo capirà, cosa credi che farà?

Arrivati nel cuore delle catacombe, Raziel assiste ad un rito di sangue.
Un profeta messo sul ciglio di una grossa fossa parla ed invoca un Dio, mentre decine di fedeli alle sue spalle pregano e ripetono le frasi del profeta come in una funzione religiosa.

Fedeli:
Hash'ak'gik, Hash'ak'gik, Hash'ak'gik!

Profeta (Mortanius):
Grande Hash'ak'gik, ti ascoltiamo!

Fedeli:
Tremiamo ed obbediamo.

Profeta (Mortanius):
Offriamo questo sacrificio sull'altare del mondo.

Fedeli:
Sacrifichiamo a te il sangue del nostro primogenito.

Raziel (pensando):
Nel cuore della cattedrale di Avernus, assistetti ad un rito di sangue, era quella la fonte della corruzione che aveva sopraffatto la città?

Profeta (Mortanius):
Possa questo sangue nutrirti per l'eternità.

Fedeli:
Allontana da noi la tua ira, grande Dio.

Profeta (Mortanius):
L'ira di Hash'ak'gik è stata ancora una volta allontanata, ora andate come sempre e servitelo.

Fedeli:
Tremiamo ed obbediamo, sia lode a Hash'ak'gik, sempiterna lode.
Hash'ak'gik, Hash'ak'gik, Hash'ak'gik!

Una volta che Mortanius e gli altri fedeli si allontanano dalla fossa, Raziel si avvicina al ciglio per vedere il suo interno.

Raziel (pensando):
Cos'era che idolatravano con tanto fervore, quegli umani disillusi, era il male indicibile contro cui Vorador mi aveva messo in guardia?

Mentre Raziel guarda dentro la fossa, una scarica energetica parte dal fondo di questa e lo colpisce, facendolo precipitare al suo interno.
In mezzo a quella putrida fossa, piena di ossa umane, Raziel sente dei pesanti passi avvicinarsi dall'ombra.

Raziel (pensando):
Qualunque sedicente Dio abitasse in quell'infernale fossa, stavo per incontrarlo.

Turel:
Non sento sangue, prima si taglia la gola, il sangue scorre, poi cade nella fossa.
Il sacrificio è respinto, sentirete la mia ira.

Il mostro scorge Raziel, e dopo averlo esaminato ed odorato esclama con stupore:



Turel:
Impossibile!
No! Non può essere!

Raziel gli punta contro la Mietitrice.

Raziel:
Stai lontano, mostro!

Turel:
No! Quella voce, non è possibile, conosco quella voce!
Ma lui è caduto! L'Abisso! E' caduto lì!

Raziel:
Non sono caduto nell'Abisso!

Turel:
Te lo ricordi, eh?!

Raziel:
Ci sono stato buttato, dai miei stessi fratelli!

Turel:
Ho saputo che cosa gli hai fatto, e ora finalmente mi hai trovato.

Raziel:
Turel!

Turel:
Turel, ah ah, si!
Era il mio nome allora.

Raziel:
Gli altri erano grotteschi ma...

Turel:
Si! Sono cambiato, sono diventato...
...un Dio, più grande di quanto tu sia mai stato, Raziel.
Tu non sei mai stato un Dio.
Più grande perfino di Kain.

Raziel:
E a te che quegli umani offrono i loro sacrifici di sangue?

Turel:
Hash'ak'gik, Hash'ak'gik! Si!

Raziel:
Ma come è successo?

Turel:
Sono stato evocato.
C'erano le tenebre, c'era una grande fame e poi, sono stato scoperto.

Raziel:
Perché resti in questo luogo terribile?

Turel:
Perché dici: "resti"?
Secondo te resterei se potessi USCIRE?
Mentre loro mi tormentano, e lacerano e...

Ad un certo punto Turel viene posseduto ed una voce al suo interno comincia a parlare.

Hylden 1:
L'ora è giunta!

Hylden 2:
Com'era previsto!

Raziel:
Turel?

Hylden 3:
Usiamo la sua voce per comandare i discepoli.

Hylden 2:
Chiediamo delle offerte per tenere in vita l'ospite.

Hylden 1:
E' stato un servitore longevo, ma non potrà più portarci oltre.

Turel cerca di ribbellarsi alla possessione ma invano.

Hylden 3:
Devi prevalere, il campione del nostro nemico si avvicina.

Turel riesce a prendere di nuovo il controllo.

Turel:
No! Devo avere sangue, portatemi sangue o sentirete l'ira del vostro Dio.
Voi! Nostro! Sii, mi rinforzerà contro di loro!

Turel si avvicina in modo minaccioso verso Raziel.

Raziel:
Cosa stai facendo?

Turel:
No! Basta domande, basta idolatria, è ora di fuggire, di urlare, di morire!

Raziel e Turel si scontrano in un duello mortale dal quale Raziel esce vincitore.
Raziel si avvicina a Turel per dargli il colpo di grazia, ma si sente nuovamente la voce dentro Turel.

Hash'ak'gik:
Si, Ora!

Hylden 1:
Vai, affrettati!

Hylden 2:
Affrontalo ed uccidilo.

Hylden 1:
Distruggi finalmente il legame.

Hylden 3:
Per tutti noi sarà la...

Turel:
Libertà!

Turel muore e l'anima viene assorbita da Raziel, ma assieme alla sua anima sembra assorbire qualcos'altro.
Raziel risale il fossato e trova Mortanius all'interno di una piattaforma circolare.
Lo stregone usa degli arcani poteri parlando telepaticamente con qualcuno, molto probabilmente con Kain.



Mortanius:
Vieni a me figlio mio non morto, recati in fretta ai Pilastri, ormai tutto è pronto per il gran finale, avrai la tua vendetta.

Raziel:
Mortanius!

Lo stregone si accorge finalmente della presenza di Raziel e si gira verso di lui.

Mortanius:
Dunque, finalmente sei apparso in campo!
Il legame dev'essere davvero fragile, ma scoprirai che è troppo tardi.

Raziel:
Per cosa è troppo tardi stavolta?

Mortanius sembra avere un attacco di possessione, lo stesso che aveva Turel nella fossa, ma riesce a contenerlo.

Mortanius:
Oh no, no, non ora!
E' troppo tardi per la vittoria che cerchi, alla fine ti ho battuto!

Come Ariel ai Pilastri, anche Mortanius ha scambiato Raziel per un Hylden.

Raziel:
Mi hai scambiato per un altro.

Mortanius:
Si?!
Hai dimenticato chi mi insegno le antiche profezie?

Ancora una volta Mortanius viene posseduto, stavolta con successo. Tra le convulsioni dello stregone si ode la voce dell'Hylden.

Hash'ak'gik:
Egli dice il vero, sei giunto troppo tardi, ma non ha alcuna importanza: con te o senza di te, noi prevarremo!

Raziel:
E così, ho finalmente incontrato il male senza nome, nel cuore del cerchio stesso, che ironia!

Hash'ak'gik:
Ah, ah, ah, è giustizia poetica rovesciare dall'interno le fondamenta dei Pilastri, avremo la nostra vendetta in tutto e per sempre!

Mortanius cerca di combattere l'Hylden che si impossessa di lui, stremato ed esausto barcolla sulle sue gambe.

Hash'ak'gik:
Gli resta poca forza, non bisogna romperlo!

Mortanius riacquista il controllo, distrutto dalla lotta interiore, si adagia sul suo trono.

Mortanius:
La tua specie non ama le sconfitte!

Raziel:
Cerco il cuore delle tenebre!

Mortanius:
Ah, ora ti viene in mente, ma come ti ho detto, è troppo tardi.
Il cuore è servito al suo scopo, l'ho usato per mettere in azione la profezia, ho creato il campione annunciato dai miei padroni che per destino sarà il tuo distruttore.
Il Discendente dell'Equilibrio salverà Nosgoth, i Pilastri torneranno ad essere protetti dai vampiri come previsto, e la tua razza sarà bandita per sempre!

Raziel:
Kain! Hai usato il cuore delle tenebre per creare Kain!

Mortanius:
E come no. All'inizio mi rifiutavo di credere agli antichi miti, pensavo che i vampiri fossero solo una piaga dell'umanità, una pestilenza da controllare, invece avevano ragione, e noi torniamo a rovesciarli, Moebius e io.
Non capivamo cosa respingessero i Pilastri.
Io ho espiato, continuerò a farlo fino alla fine, ormai vicina, ma so che Kain rimetterà tutto a posto.
Ripristinerà l'Equilibrio.

Mortanius continua a lottare contro i demoni che lo possiedono.

Mortanius:
Era ora, il mio nemico è sempre più forte!

Raziel:
Dov'è ora il cuore delle tenebre?
L'hai distrutto?

Mortanius:
Ah, ah, ah, ancora non capisci vero?
Non puoi usarlo finchè Kain lo protegge con la sua vita!

Raziel:
Kain ce l'ha? E' dentro Kain?

Mortanius:
Scacco matto! Quest'impresa redimerà prima me e poi tutta Nosgoth.
Deve, deve...

Hash'ak'gik prende ancora il sopravvento su Mortanius.



Hash'ak'gik:
Sta diventando debole, ma presto avremo un ospite più forte, il momento tanto atteso si avvicina, la nostra liberazione è imminente.

Per un ultima volta Mortanius prende il controllo.

Mortanius:
Devo... Finiscilo, ora.

Mortanius reindossa la maschera e sparisce in un alone di magia, teletrasportandosi ai pilastri dove incontrerà Kain e la sua morte.
Raziel intanto resta sconvolto dalle rivelazioni apprese.

Capitolo 12: La Cattedrale di Avernus (parte seconda)
Intanto Kain arriva anch'egli nella Cattedrale di Avernus e si incontra con Raziel, appena arrivato quest'ultimo, dalle catacombe.



Raziel:
Kain! Perché non sono sorpreso?

Kain:
Perché i nostri destini scorrono paralleli, Raziel, come due fiumi che si sono fusi e non si potranno più separare.
In ogni istante fatale, incontrerai me!

Raziel:
E cosa ne è stato del libero arbitrio di cui secondo te godrei?

Kain:
Ne godi ancora, e questo ha tutto a che fare con la mia presenza.

Raziel:
Sono state le tue macchinazioni a far muovere il mio destino, la moneta che lanciavi ha toccato terra, ora devi accettare il risultato.

Kain:
La moneta sta ancora rotolando, Raziel.
Per giungere all'esito che meglio plasmerà i nostri futuri, Janos Audron non deve essere resuscitato.

Raziel:
Perché tu non lo vuoi? Allora posso esercitare il mio libero arbitrio solo seguendo i tuoi capricci?

Kain:
La posta in palio è molto più alta di quanto tu creda.

Raziel:
Si! E Janos conosce le risposte che io voglio.

Kain:
Devi fidarti di me, Raziel!
Le nostre intenzioni, per Nosgoth e per il nostro futuro, non sono tanto diverse.

Raziel:
Devo fidarmi di te... oppure...

Kain:
Non sono qui per minacciarti, Raziel.

Raziel:
E lo dici tenedo in mano lo strumento della mia rovina?

Kain ripone la Mietitrice Materiale dietro le sue spalle.

Kain:
Ti ho salvato una volta dalla Mietitrice, non ho intensione di imprigionarti nella lama.

Raziel:
Almeno fino a quando non sarà previsto dai tuoi piani.

Kain:
Non sei l'unico a rischiare, pur avendo lo strumento della tua distruzione, anch'io ho corso un rischio a venire qui, o non hai ancora capito? Tu hai l'unica arma capace di uccidere me!

Raziel evoca la Mietitrice Spirituale.

Raziel:
Allora tu sai cosa sono io?
E tu chi sei?

Kain:
Credo di si.

Raziel:
E ancora pensi di potermi muovere come una tua pedina? Ripensaci Kain!

Raziel tira un fendente verso Kain il quale si scansa.

Kain:
Ascoltami Raziel!

Raziel:
Perché? Se siamo quelli che siamo, non è forse nostro destino lottare fino alla morte per decidere il fato di Nosgoth?

Kain:
Non essere stupido, io non ti combatterò!

Raziel:
E questa sarebbe la profetica battaglia tra eroi?
Io vinco perché tu non ti vuoi battere?

Raziel continua a scagliarsi contro Kain, il quale continua a scansarsi.



Raziel:
Il potente Kain, discendente dell'Equilibrio, l'aspirante salvatore di Nosgoth, si arrende prima ancora che inizi la battaglia finale!

Raziel tira ancora un fendente verso Kain, ma stavolta viene bloccato e buttato a terra da Kain stesso.

Kain:
Molto bene!
Se servirà a farti ragionare!

I due iniziano a combattere, Kain riesce ad avere il sopravvento, ed approfitta della sua posizione per far ragionare Raziel e indurlo a cessare il combattimento.

Kain:
Ora! Mi vuoi ascoltare?
Il cuore delle tenebre deve restare segreto, usarlo porterà gravi danni.

Raziel:
Tu non sai dov'è, vero?

Kain:
No!

Raziel:
Non l'hai mai cercato!

Kain:
Non importa, Raziel, ascoltami...
Devi capire che ogni creatura è vincolata da un sentiero prefissato, siamo tutti legati...

Raziel:
...alla ruota del destino, credimi, lo so ancor meglio di te.

Kain:
Tutti tranne uno. A causa della tua ricreazione, tu sei l'unica creatura slegata, l'unico fra tutti che gode veramente del libero arbitrio.
Tu hai una scelta, Raziel!

Raziel:
Che sicuramente dovrò fare in base alle tue indicazioni.
La tua pedina è arrivata in fondo, Kain e ora i miei poteri sono anche superiori ai tuoi.
Che ironia, la tua creatura sarà anche la tua nemesi, ora facciamola finita, una volta per tutte.

I due combattono nuovamente, Raziel riesce a colpire Kain squarciando la sua cassa toracica.
Il combattimento si ferma, i due si spingono l'un l'altro tendosi per le braccia, Raziel però al contatto con la Mietitrice Materiale, comincia ad esser assorbito da questa, e la sua anima si comincia ad avvolgere verso questa.
Kain resta impietrito mentre Raziel comincia a perdere le forze.

Raziel:
Tu!

Kain:
No! Raziel!

Raziel:
Vae victis!

Kain:
Io non...

Raziel raccoglie le sue ultime forze e infila la mano nel torace di Kain, strappandogli il cuore delle tenebre.



Raziel:
Guai ai vinti!
Io ho trovato il cuore delle tenebre, e tu raggiungerai l'oblio!

Raziel dopo aver strappato il cuore a Kain, lo scaraventa verso un varco dimensionale.
Dopo si sofferma a pensare, ancora incapace di capire se avefa fatto o meno la cosa giusta.

Raziel (pensando):
Kain era andato, la follia di quel posto aveva alimentato la mia rabbia, e quando si placò, non mi sentii ne esaltato, ne vittorioso.
Avevo solo la solida certezza, che ancora una volta eravamo entrati cecamente nella trappola dei nostri nemici.
Non sapevo con certezza se Kain era veramente deciso a distruggermi e pareva che non l'avrei mai saputo.

Raziel conquistato così il cuore delle tenebre, ritorna alla villa di Vorador per resuscitare il leggendario vampiro Janos Audron.



Capitolo 13: La Villa di Vorador (parte seconda)
Raziel lascia la Cattedrale di Avernus e torna alla villa di Vorador; lì trova Moebius ed i suoi mercenari.



Raziel (pensando):
Durante la mia assenza, l'edificio era stato conquistato dai soldati di Moebius.
Non avessero ancora trovato l'ingresso della cripta o scoperto il corpo di Janos...
Di Vorador non c'era traccia.

Moebius:
Raziel! L'eroe conquistatore!
Credo che ci dobbiamo rallegrare, Kain finalmente è morto.

Raziel:
Forse anche tu aspetti congratulazioni per la morte di Vorador, o ti è sfuggito?

Moebius lancia la spada di Vorador vicino Raziel, come trofeo per la cattura del vampiro.

Moebius:
Ce l'abbiamo, anche se il prezzo di sangue è stato alto.

Raziel:
Lui ne sarà lieto?

Moebius:
Si, l'idea lo allieterà, finchè non gli verrà tagliata la testa, e ogni vampiro di Nosgoth sarà morto.

Raziel:
E tu sei lieto di questa consapevolezza?
Anche tu andrai a morte!

Moebius:
Per un vero servitore dell'unico Dio, la morte non è mai amara.
Ci andrò in pace, sapendo di avere avuto la mia piccola parte, nei piani del nostro Signore.
Kain, è finalmente distrutto e tu ne sei l'artefice, che eroe pensi di essere ora?
Il salvatore dei vampiri, o l'altro?
Non hai ancora capito che per noi era irrilevante, quale dei due tu credessi di essere?
Purchè l'esito fosse lo stesso?
E ora Kain è morto, non ti ringrazierò mai abbastanza.

Raziel:
Allora, è stato tutto concertato? Ogni mossa?
E Kain credeva che io avessi libero arbitrio.

Moebius:
Oh, tu ce l'hai, ed è questo il trionfo più grande: avere spinto l'unico attore che poteva scegliere, a fare esattamente ciò che ci serviva.
Ottimo lavoro, fedele servitore!
Ora, debbo assistere ad un esecuzione.

Detto questo, Moebius sparisce, lasciando Raziel, solo con i suoi soldati.
Raziel, dopo aver eliminato i soldati di Moebius nella stanza e tutti quelli lungo il suo cammino, arriva nella cripta dove si trovava il corpo di Janos.
Si avvicina al cadavere e con il cuore in mano si sofferma un attimo a riflettere.


Raziel (pensando):

Il prezzo di questa reliquia, era stato così alto, la mia offerta di sangue per le risposte che cercavo da quest'enigmatico cadavere.
Era il prezzo della mia libertà, che Kain aveva pagato con la vita.

Raziel infila il cuore nel torace squarciato di Janos, ma sembra non succedere nulla.


Raziel (pensando):

Avrei viaggiato così lontano e rinunciato a così tanto, solo perché tutto finisse così?

Raziel solleva irosamente il pugno per colpire il cadavere di Janos, ma poi si contiene ed appoggia delicatamente la mano nel petto squarciato.
Al contatto con questa il corpo di Janos, riacquista la vita, un lampo di energia pervade il corpo del vampiro, il quale si inarca e riprende a muoversi.
Janos, risvegliatosi dal lungo sonno, si mette seduto sulla cripta e osserva la sua ferita oramai guarita, si gira verso Raziel e con aria stupita lo guarda.



Janos:
Si, ricordo!
Raziel, l'erede della profezia, eri venuto per la Mietitrice, poco prima che i Sarafan mi trovassero!

Raziel:
Sei rimasto in una tomba per 5 secoli e i tuoi assassini sono morti da tempo!

Janos:
Ah, 500 anni? E Vorador?

Raziel:
Morto anche lui, le tue radici non esistono più, l'età dei vampiri sta per finire.

Janos:
Allora non c'è tempo da perdere.

Janos si alza di scatto e mette una mano sulla spalla di Raziel, ma questo la scanza nervosamente e si tira indietro.

Raziel:
Io non sono quello che pensi e questo non è un atto umanitario, ho delle domande a cui solo tu puoi rispondere.

Janos:
Raziel, in questo mondo ci sono forze che cercheranno di ingannarti ed inquinare il tuo destino, ma tu devi credere, il tuo arrivo preannuncia la salvezza della razza dei vampiri.

Raziel:
Perché allora i vampiri avrebbero creato un arma per consumare ed imprigionare il loro salvatore?

Janos:
No! Non può essere!

Raziel:
Finchè la lama esiste, sono inesorabilmente attirato verso la mia rovina, tu mi hai legato a questo destino, solo tu puoi liberarmi.

Janos:
Raziel, sei stato ingannato, la profezia annuncia che tu brandirai la Mietitrice.

Raziel evoca la Mietitrice Spirituale e la mostra a Janos il quale resta esterefatto, come a pensare che Raziel fosse davvero il campione degli Hylden.

Janos:
Ahhhhh...

Raziel:
E lo farò, ma non esattamente come avevi previsto!

Janos:
Redentore e distruttore!
E' possibile? Ho interpretato male tutti i segni?
Il tuo destino sembra più intricato di quanto avessi immaginato.
Devi fidarti di me, Raziel, abbiamo pochissimo tempo.
Ti invierò dove troverai le tue risposte.

Janos appoggia entrambi le sue mani sulle spalle di Raziel e si teletrasportano nella Cittadella dei Vampiri.

Raziel:
Dove mi hai portato?

Janos:
Siamo nell'antica cittadella della razza vampira, distrutta e abbandonata da tempo.
Questa fortezza ha resistito a secoli di guerra contro il nostro grande nemico.

Raziel:
Gli Hylden!

Janos:
Si!
Da questa camera abbiamo assistito all'evocazione dei Pilastri e al bando dei nostri avversari dalla terra.
Ahh, questo è un brutto presagio, il legame è in pericolo, il momento della profezia si avvicina.

Raziel:
E' troppo tardi, i Pilastri sono già dannati.

Janos:
Finchè vive anche uno solo di noi, c'è speranza!
I Pilastri non devono essere custoditi dagli umani, non sono adatti!

Raziel:
Allora perché hai permesso che i Pilastri cadessero in mani umane?

Janos:
Raziel, non c'è tempo!

Raziel:
Voglio delle risposte!
Il mondo può finire subito per quel che me ne importa!

Janos:
Va bene.
Mentre cadevano, gli Hylden ci maledissero, affliggendo la nostra razza con la sete di sangue.
Ma a questa trasformazione, si univa la vera vendetta dei nostri nemici: l'immortalità.



Raziel:
Vi avevano liberato dalla ruota del destino?

Janos:
Avevano imprigionato le nostre anime in questa carne, scacciandoci dal ciclo purificante di morte e rinascita.

Raziel:
Eppure tu hai trasmesso la maledizione.

Janos:
Era un male necessario, l'immortalità ci negava la grazia di Dio, egli distolse lo sguardo da noi e tacque.
Molti si tolsero la vita, incapaci di sopportare la separazione dal nostro Dio.

Raziel:
Non tu, però?

Janos:
Maledizione o no, è il prezzo che paghiamo per tenere lontani gli Hylden dalla nostra terra.
Per mantenere il legame, dovevamo preservare la nostra discendenza, così passammo il dono oscuro ai successori umani dei nostri guardiani caduti; loro si ribellarono, rifiutando la maledizione e catturando i Pilastri per se.
E così arriviamo al nostro attuale dilemma: mentre l'umanità governa i Pilastri, il legame decade.
Gli Hylden spingono contro le pareti della loro prigione, per rimettere piede su questo mondo.

Raziel:
E cosa significa questo per me?

Janos:
Siamo sulla soglia di un nuovo eone, Raziel!
E tu, sei il fulcro del nostro destino.
Sotto questa stanza, c'è il nostro santuario segreto...
Ah! La camera esterna è stata aperta, sembra che gli eventi siano già in moto.

Janos consegna a Raziel una chiave che teneva appesa al collo che avrebbe consentito l'apertura della camera interna.

Janos:
Questa è la chiave dei misteri che ti tormentano.
Non posso accompagnarti, dovrai affrontare questa prova da solo.
Se la supererai, avrai le risposte.

Raziel:
E se dovessi fallire?

Janos:
Allora non farai ritorno.

Consegnatagli la chiave, Janos sparisce.
Raziel apre la camera sotterranea e arriva nel cuore della cittadella, dove si trova la forgia di spirito.
Li trova l'abominevole presenza del Dio Anziano.

Raziel:
Dovevo saperlo che ti avrei incontrato qui!

Dio Anziano:
Qui e dappertutto, ora e sempre, io sono la ruota ed il movimento, il cerchio della vita e della morte.

Raziel:
E io comincio a pensare che i vampiri si sono suicidati solo per non sentire più la tua voce!

Dio Anziano:
Non alienarti il mio favore con l'impertinenza, Raziel. Hai finalmente raggiunto il tuo scopo, sono soddisfatto.

Raziel:
Cosa stai cercando di annientare qui allora?
Cosa c'è in me che temi così tanto?

Dio Anziano:
Ah ah ah, il tuo destino è futile, Raziel, è il destino di Kain quello che ha sempre contato.

Il Dio Anziano così copre con i suoi tentacoli, lo spirito purificante fuoriuscente dalla forgia di spirito.

Raziel (pensando):
Il mio padrone sembrava deciso a spegnere il fuoco purificante della forgia dello spirito, forse la Mietitrice avrebbe allentato la sua presa.

Attivata la forgia e allontanati i tentacoli del Dio Anziano, da questa fuoriesce lo spirito di Ariel, che appare in tutto il suo splendore.



Ariel:
E' compiuto! La forgia richiama a se lo spirito di ogni Guardiano dell'Equilibrio per questo scopo finale.

Raziel:
Ariel! Tu?

Ariel:
Si Raziel, eppure sono molto più di quanto ero, il velo è sollevato dai miei occhi, il mio spirito, unito alle anime dei miei predecessori, ora viene attirato qui per il battesimo finale della Lama, per ripristinare l'Equilibrio.
La spada deve essere resa pura dallo spirito: liberami Raziel, la Mietitrice d'Anime ha il potere.
Liberaci tutti, per questo siamo stati chiamati.

Raziel tocca la mano di ariel, il cui spirito, passa attraverso il corpo di Raziel ed entra nella Lama, rendendola pura.

Ariel:
Hai agito bene, Raziel, ma devi superare ancora una prova: devi unire ciò che è stato diviso.
Solo allora il discendente dell'Equilibrio, sarà armato per la sua vera impresa, solo allora.

Dopo l'avvenimento, la Cittadella dei Vampiri viene colpita da scosse di terremoto e cataclismi.

Raziel (pensando):
La Mietitrice ardeva di fuoco purificante, ma anziché essere illuminato, mi dibattevo in una trama di misteri ancora più vasta.
Cosa voleva che scoprissi Janos e che dire del misterioso messaggio di Ariel?
Se la spada era stata preparata per il discendente dell'Equilibrio, per Kain ormai morto. Che speranza restava?
Dovevo trovare Janos e in fretta, tremavo già all'idea di scoprire cosa annunciavano quei sinistri boati.

Raziel torna nella sala del consiglio al piano superiore, dove trova Janos visibilmente preoccupato che osserva da lontano i Pilastri.

Raziel:
Janos, cos'è questo?

Janos:
Il legame sta cedendo, tutto è perduto!

Raziel (pensando):
Avevamo raggiunto quel devastante momento in cui un Kain più giovane affrontava il suo fatale dilemma come Guardiano dell'Equilibrio.
Scegliendo la salvezza invece del sacrificio, aveva condannato i Pilastri alla rovina eterna.

Janos:
Raziel, Forse c'è ancora speranza.
C'è una persona che sarà chiamata, devi cercare il discendente dell'Equlibrio.

Un forte boato accompagnato da una scossa di terremoto si diparte dai Pilastri. Janos guarda sconvolto.

Janos:
Dio mio!

A causa della scelta di Kain di rifiutare il sacrificio per la salvezza di Nosgoth, i Pilastri esplodono, creando un enorme onda d'urto che investe sia Janos che Raziel.
Entrambi finiscono al suolo, ma quando Janos si rialza qualcosa è cambiato: ora è posseduto dallo spirito dell'Hylden che fino ad allora aveva manipolato Mortanius.

Hash'ak'gik:
Ah Raziel, ci incontriamo ancora, hai svolto la tua parte in modo perfetto, è gratificante ottenere libertà e vendetta in un colpo solo.

Intanto Janos cerca di riprendere il controllo sul suo corpo.

Janos:
Noo! Non puoi!

Ma Hash'ak'gik riesce a dominare la situazione.

Hash'ak'gik:
Questo è forte, bene, la mia prossima mossa richiede un ospite più resistente.
I mortali sono così fragili; volente o nolente, tu ci hai fornito lo strumento della nostra vittoria.

Raziel sguaina la Mietitrice impregnata del fuoco elementale dello spirito.

Raziel:
Io aspetterei a festeggiare!

Hash'ak'gik:
Tu! Patetica creatura, non hai capito nulla: l'adescamento del cerchio e il possedimento di Mortanius, l'assassinio di Ariel la corruzione ed il crollo dei Pilastri, tutto è stato orchestrato come preludio a questo momento.
Noi cercavamo un ospite incorruttibile e tu ce l'hai fornito, ci serviva il sangue del nostro antico nemico e tu ci hai consegnato Janos Audron, dopo esser stato attirato verso il cuore delle tenebre e soprattutto hai ucciso il discendente dell'Equilibrio per averlo.
Abbiamo gà vinto!

Ancora una volta Janos si dibatte per controllare il suo corpo.

Janos:
Noo, Raziel, non lasciare che portino a compimento il loro piano, uccidimi e lo sventerai!

Hash'ak'gik riprende ancora una volta il controllo.

Hash'ak'gik:
Suicida, come tutti gli altri!
Stai al tuo posto Raziel, il vero eroe segue il suo copione e si fa da parte.

Hash'ak'gik cammina cercando di superare Raziel, ma questo mette la Mietitrice d'Anime a sbarramento contro di lui, impedendogli di proseguire.

Hash'ak'gik:
Ah ah ah, demone disilluso, vui davvero diventare parte della causa persa dei vampiri?

Raziel:
Tu non uscirai da questa camera.
Se necessario distruggerò Janos.

Hash'ak'gik:
Molto bene, ti accontenterò!!

Hash'ak'gik spicca il volo e con una potente onda d'urto distrugge tutte le sedie disposte in semicerchio nella stanza.
I due così iniziano a combattere.
Raziel ha la meglio ed il corpo di Janos stramazza al suolo; in quel momento Janos riprende per breve tempo il controllo, mentre Raziel sopra di lui è intento a sferrare il colpo di grazia.



Janos:
Raziel falla finita prima che torni!

Ma Raziel sentendo la voce di Janos non ha il coraggio di sferrare il colpo fatale.
Così Hash'ak'gik riprende il controllo del corpo di Janos, e spicca nuovamente il volo e da lì lancia un colpo mortale verso Raziel che viene colpito in pieno.

Hash'ak'gik:
Avresti dovuto ascoltarlo, ora sta per finire, e sarà l'inizio di una nuova epoca.

Il corpo di Raziel così si dissolve e la sua anima ritorna nel Regno degli Spiriti dal suo carceriere: il Dio Anziano, nella stanza della Forgia dello Spirito.

Dio Anziano:
Vedi? Per quanto tu ti spinga lontano, torni sempre da me, arrenditi, Raziel.

Raziel infuriato si scaglia verso l'occhio del Dio Anziano e cerca di colpirlo con la Mietitrice, ma non ottiene nessun risultato.



Raziel:
Mai!!

Dio Anziano:
Ah, ah, ah, i tuoi sforzi sono vani, Raziel: l'arma che brandisci, per quanto potente è soltanto uno spettro, non mi puoi toccare.

Raziel:
Non sarò tuo prigioniero!

Dio Anziano:
Non hai scelta, il tuo scopo è raggiunto, Kain è stato rimosso e questa camera, preparata per i miei servitori più malleabili.
Per te non c'è più nulla da fare.

Raziel:
Rifiuto di piegare la mia volontà!

Dio Anziano:
Tu hai sempre servito la MIA volontà! MAI la tua!

Raziel:
Imbroglione parassita, sei costretto ad imprigionarmi perché possiedo il libero arbitrio!

Dio Anziano:
Tu non possiedi nulla, siccome tu non morirai, la tua anima non tornerà alla ruota, ma ti consolerà sapere che dimorerai qui con me in eterno!
Moebius! Mio buon servitore! Ti chiamo al luogo del nostro primo incontro.
Torna da me laggiù!

Così Raziel intrappolato resta nella stanza assieme al Dio Anziano.



Capitolo 14: Il Regno dei demoni
Intanto Kain, apparentemente morto, si sveglia nella dimensione dei demoni nel quale era stato spedito da Raziel.
Sussulta e resta sbalordito nell'apprendere di non esser morto nonostante il cuore di Janos non battesse più nel suo torace lacerato.



Kain (pensando):
Mi svegliai in un regno di ombre.
Una calma inquietante regnava dove prima c'era il mio cuore.
Il cuore che era sempre appartenuto a Janos Audron.
Com'era possibile che vivessi ancora?!

Kain sente delle voci che si rivolgono a lui.

Hylden 1:
Hai ancora un bell'aspetto vampiro.

Hylden 2:
Sarà la tua prima perdita.

Hylden 3:
In questo posto diventerai orribile.

Hylden 2:
Diventerai folle e non lo saprai.

Kain (pensando):
Che posto è questo?

Hylden 1:
Non pensi ogni giorno a questo luogo, vampiro?

Hylden 3:
O siamo veramente dimenticati...

Hylden 2:
Siamo dimenticati...

Hylden 1:
Questo è l'esilio, dove siamo stati portati.

Hylden 3:
Ma presto, molto presto, saremo liberi.

Hylden 2:
Saremo liberi.

Improvvisamente appaiono dei demoni che attaccano Kain, il quale li affronta e li elimina.
Distrutti questi appare un portale che lo riporta nella stanza sacrificale dove dimorava Turel.

Kain (pensando):
Mi sentivo spinto con forza, quasi costretto a non indugiare laggiù e a raggiungere la Cittadella dei Vampiri subito.

Kain vola fino alla cittadella ed arriva alla sala del consiglio dove poco prima si era svolta la battaglia tra Raziel e il Signore degli Hylden; da li si sofferma ad osservare i Pilastri da poco crollati.

Kain (pensando):
Sapevo che momento sinistro fosse quello nella storia di Nosgoth, era l'evento che aveva plasmato la mia intera esistenza.
Avevo rinunciato al mio destino, condannando i Pilastri e fondando il mio sciagurato impero sulle loro rovine.
Avrei trasformato i sacerdoti Sarafan nei miei più fedeli luogotenenti e un giorno avrei lanciato il più forte di loro, il mio servitore Raziel nell'Abisso, per giocare un ultima mano contro il destino.
Ma aveva fatto qualche differenza? Avevo forse mal interpretato i segni, come aveva detto Moebius?
La mia arroganza mi aveva fatto perdere la presa sul destino.

Dopo essersi soffermato ad osservare i Pilastri, Kain raggiunge la camera della forgia di spirito.
Lì trova Moebius che apparentemente parla da solo, ma in realtà il suo interlocutore è il Dio Anziano, invisibile agli occhi umani.
Kain si avvicina a lui furtivamente.

Moebius:
Gli Hylden sono solo una scomoda conseguenza, più avanti si penserà pure a loro.
E' un modesto prezzo da pagare per la morte di Kain.

Kain (pensando):
Sei un po avventato.

Moebius:
Kain!

Kain (pensando):
Forse c'è una falla nella tua onniscenza, vero Moebius?

Moebius sorpreso della comparsa di Kain cerca di immobilizzarlo con il cristallo dello scettro, ma non ottiene alcun risultato.

Kain (pensando):
Prima la tua onniscenza, ora i tuoi poteri... stai perdendo terreno.

Moebius:
Non è possibile!

Kain fa volare via il malefico scettro di Moebius; dopo di che gli afferra la mano e la porta al suo petto lacerato.

Kain (pensando):
La parte di me che la tua asta colpiva, non è più al suo posto, ma lo sapevi già, vero?
Sono sempre stato considerato senza cuore e ora, Moebius, è il momento.

Moebius:
Di uccidermi, ancora... per ogni problema hai una sola soluzione: uccidere!

Kain (pensando):
Questa non è una disputa, stavolta non hai nulla che io voglia.

Kain afferra Moebius e lo trafigge all'altezza dello stomaco con la Mietitrice d'Anime, facendola fuoriuscire la Lama dalla schiena.



Moebius (con voce moribonda):
Ahh, pensi che faccia qualche differenza? Io servo colui che regna sulla vita e sulla morte.

Kain (pensando):
Allora raggiungilo!

Kain spinge Moebius estraendo la spada dal corpo di Moebius, che cade al suolo.

Moebius:
Sono un suo fedele, il suo devoto servitore. Presto ogni dolore svanirà e il mio padrone mi ridarà nuovamente la vita.

Moebius muore, e la sua anima si distacca dal suo corpo, ritrovandosi nel regno degli spiriti.
Non si accorge che alle sue spalle c'è Raziel, e comincia a parlare con il Dio Anziano, chiedendogli perdono per il suo fallimento.
Occorre ricordare che anche in questo regno, Moebius sente solo la voce del suo Dio ma non può vederlo.

Moebius:
Signore! Le mie scuse per una svista momentanea.
Per qualche ragione, Kain, vive ancora e mi ha messo fuoricausa.
Usa il tuo buon servitore...

A questo punto Raziel trafigge Moebius alle spalle con la Mietitrice.

Raziel:
Allora va dal tuo padrone, ti lascio tornare alla ruota.

Al contatto con la Mietitrice pura, la mente di Moebius viene purificata dallo spirito ed improvvisamente appare per la prima volta ai suoi occhi, il Dio anziano.
Moebius resta profondamente sconvolto nell'apprendere che razza di essere aveva sempre servito.

Moebius:
Oh Dio, noo!

Raziel:
Capisci ora chi è il mostro che servivi? L'avresti mai immaginato quando lo adoravi?

Moebius:
Nooo!

Raziel:
E sapendo questo, va da lui e sfamalo, sei libero.

Raziel ingoia l'anima di Moebius, il quale urla terrorizzato.
Un lampo di soddisfazione appare negli occhi di Raziel.



Raziel:
Ahh!

Dio Anziano:
Ah, ah, ah, le tue infime azioni sono irrilevanti, Raziel.
Moebius era un buon servitore ma era ormai inutile, il corso della sua lunga vita era finito, capisci?
Anche quando ti ribelli, fai la Mia volontà!

Raziel:
Forse! Ma qualcosa è cambiato, vero?
Non avevi visto il ritorno di Kain.

Dio Anziano:
Avete entrambi percorso il vostro cammino lungo la ruota, lì finisce il viaggio.

Raziel:
Tu non hai modo di uccidere nessuno di noi due.

Dio Anziano:
Ah, ma tu puoi essere fermato, e arriverai a capire che l'oblio può essere una grazia.

Il Dio Anziano scuote le fondamenta, facendo tremare l'intera cittadella.

Dio Anziano:
Tu e Kain passerete l'eternità sepolti qui insieme, pregando per venire pietosamente liberati, da una morte che mai giungerà!

La cittadella continua a tremare, e le prime parti di pareti e soffitto cominciano a crollare.

Raziel (pensando):
Ma io ero armato di nuove conoscenze che ardevano in me:
(ricordo di Janos) "Redentore e distruttore!"

Raziel (pensando):
Moebius non aveva mai visto il suo padrone prima che la Mietitrice gli purificasse la vista, neppure gli antichi vampiri avevano idea di chi adorassero con tanto fervore.
(ricordo di Ariel) "Devi unire ciò che è stato diviso".

Raziel:
Tutti i conflitti e gli screzi della storia, tutta la paura e l'odio, servivano ad un solo scopo: far girare la ruota del mio padrone.
Tutte le anime erano prigioniere, intrappolate nell'insensato girotondo dell'esistenza, conducendo vite distratte e sfuocate.
Finchè la morte non le riportava, sempre ingnare, alla ruota.
(ricordo di Kain) "La moneta sta ancora rotolando!".

Raziel (pensando):
Ma allora che speranza c'era? Non si può combattere l'invisibile.
(ricordo di Ariel) "Solo allora il discendente dell'Equilibrio sarà armato per la sua vera impresa".

Dio Anziano:
Rinuncia Raziel, non c'è via di scampo!

Raziel:
E così, seppi cosa dovevo fare. Solo io potevo finire tutto!

Intanto nel mondo materiale, Kain osservava lo scettro di Moebius.
Improvvisamente Moebius stesso resuscita improvvisamente e chiama Kain per nome; questo si gira improvvisamente e lo trafigge nuovamente con la Mietitrice, trapassandolo e conficcando la Lama in una roccia.

Kain (pensando):
Ti piace tanto la morte?

Moebius:
Si!

Improvvisamente il corpo di Moebius si trasforma e appare al suo posto quello di Raziel, che aveva sfruttato il corpo del Tessitore del Tempo per tornare al Regno Materiale.
Kain appena si accorge di aver trafitto Raziel, cerca di estrarre la spada , ma Raziel, la tiene conficcata a se con la mano.

Kain (pensando):
Noo!

Raziel:
Ecco come...

Kain (pensando):
Noo! Raziel!

Raziel:
Ahh, la Mietitrice d'Anime, monda da ogni corruzione, ecco il suo scopo! Ecco il mio scopo!

La Mietitrice comincia man mano ad assorbire l'anima di Raziel, Kain è sconvolto da tale visione.
Raziel appoggia la sua mano sul petto lacerato di Kain, facendo passare l'energia purificante e facendo così guarire Kain.



Raziel:
Le due diventano una, le due Mietitrici d'Anime, insieme, curano il discendente dell'Equilibrio e io, non sono il tuo nemico, nè il tuo distruttore. Io sono come prima, la tua mano destra, la tua spada!

Kain resta sconvolto da quella situazione e non sa cosa fare.

Kain (pensando):
No, Raziel, non può essere così!

Raziel:
Ed ora vedrai il vero nemico!

Kain (pensando):
Raziel!

Raziel viene assorbito dalla spada, Kain estrae fuori dalla roccia la Mietitrice ed improvvisamente, ai suoi occhi appare il Dio Anziano in tutta la sua mostruosità.
Kain resta sconvolto e sorpreso nel vederlo.

Kain (pensando):
E fu allora che... io vidi!!

Dio Anziano:
Così, finalmente, ti vengo rivelato!

Kain (pensando):
Che diavolo...

Dio Anziano:
Io sono l'origine della vita, il divoratore della morte. Sono il mozzo della ruota, il ciclo purificante in cui tutte le anime devono entrare.

Kain (pensando):
Avevo condannato Raziel a questo incubo quando lo lanciai nell'Abisso?

Intanto la struttura della cittadella continua a divenire sempre più instabile.

Dio Anziano:
Potrai riflettere sulla futilità delle tue ambizioni, trascorrendo un eternità senza morte sotto le rovine.
Tu e la tua Mietitrice d'anime, diventerete ugualmente folli, con il passare degli eoni.
La cittadella degli apostati, sarà la vostra tomba da vivi.

Kain (pensando):
Che parole rincuoranti!

Kain colpisce i tentacoli del Dio anziano tranciandoli, e per la prima volta questo viene ferito.



Kain (pensando):
Perché ci temeresti solo, se potessimo danneggiarti sul serio!

Kain continua a tagliarei tentacoli del Dio.

Dio Anziano:
No! Voi siete nulla!

Kain (pensando):
Falso Dio!

Kain colpisce ancora i tentacoli, causandogli gravi danni.

Kain (pensando):
Questa è la fine! Il giro finale della tua ruota!

Kain e il Dio anziano cominciano a combattere.
Kain riesce quasi a sconfiggerlo, ma le pareti della cittadella cominciano a crollare, così Kain si teletrasporta nella sommità della stanza.
Mentre le pareti crollano addosso al Dio anziano, questo lancia il suo monito:

Dio Anziano:
Non puoi distruggermi, io sono l'artefice della vita, la ruota girerà, il mondo verrà depurato dalla piaga della tua specie.
E in quel giorno memorabile, la tua sciagurata e stagnante anima, sarà finalmente mia!

Kain (pensando):
Nel frattempo ti conviene... sprofondare!

Kain torna nella stanza del consiglio osservando il paesaggio di Nosgoth ed i pilastri distrutti e pensa...

Kain (pensando):
E così, finalmente, le maschere erano cadute, i fili dei burattini erano visibili, come le mani che li reggevano.
Ma la cosa più ironica, era l'ultimo dono di Raziel, più potente della spada che ora conteneva la sua anima, più intenso della saggezza che lo spettacolo mi aveva infuso.
Il primo amaro sentore di quella terribile illusione, la...
Speranza!
 
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